Fonte: http://monumentiaperti.com/it/la-manifestazione/  

Sito internet:www.monumentiaperti.com

Riscoprire tracce, segni, testimonianze del passato. Riappropriarsi delle proprie tradizioni civili e religiose per rafforzare la propria identità, il senso di appartenenza alla comunità.
Città di Olbia 21-22 MAGGIO 2016 - 7° EDIZIONE

Questo lo scopo di Monumenti Aperti, la Manifestazione nata nel 1997 a Cagliari grazie ad una intuizione dell’Associazione Ipogeo e per iniziativa dell’associazionismo civile e culturale con il sostegno di diverse Istituzioni, in primis dell’Amministrazione Comunale del Comune capoluogo a cui dopo alcuni anni si è unito anche quello della Regione Autonoma della Sardegna.
Dal 1999 l’organizzatore e coordinatore della rete dei comuni che aderiscono alla Manifestazione è l’Associazione Imago Mundi Onlus, che usufruisce della collaborazione e del contributo dell’Assessorato della Cultura e dell’Assessorato del Turismo del Comune di Cagliari, dell’Assessorato del Turismo e dell’Assessorato della Cultura della Regione Sardegna, e del fondamentale supporto organizzativo del Consorzio Camù che riunisce al suo interno i Centri Comunali d’arte e Cultura del sistema museale cagliaritano. La manifestazione è supervisionata da un Comitato Tecnico scientifico composto da Istituzioni e Associazioni Culturali.
Organizzatore della Manifestazione è l’Associazione Imago Mundi Onlus, che usufruisce della collaborazione e del contributo dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Cagliari, dell’Assessorato al Turismo e dell’Assessorato alla Cultura della Regione Sardegna, e del supporto organizzativo fondamentale del Consorzio Camù che riunisce al suo interno i Centri Comunali d’arte e Cultura del sistema museale cagliaritano. La manifestazione è coordinata da un Comitato Tecnico scientifico composto da istituzioni e Associazioni Culturali.
Ideata per costituire uno stimolo alla tutela e valorizzazione dei Beni culturali e ambientali e come occasione di comune impegno tra associazioni, scuole, enti pubblici e privati e istituzioni, la manifestazione è stata premiata, sin dalla prima edizione, da una imponente partecipazione popolare: un grande successo di numeri, ma soprattutto una grande occasione di crescita civile e culturale, per i volontari e gli studenti impegnati e per i partecipanti-visitatori.
Quell’idea ebbe tanto successo che divenne immediatamente non solo un appuntamento fisso, ma anche una delle manifestazioni più apprezzate ed attese del capoluogo sardo e di tutta l’isola.
Monumenti aperti è ormai una realtà importante dietro la quale si muove una macchina organizzativa che coordina migliaia di volontari. Quasi centomila visitatori affollano nei due giorni di apertura i numerosissimi siti di Cagliari, aperti gratuitamente e che, in alcuni casi, sono visitabili solo in questa occasione.
La formula prevede che nei giorni della Manifestazione quanti più monumenti, in particolare tra quelli normalmente chiusi o difficilmente accessibili, siano aperti e spiegati al pubblico grazie a visite guidate condotte da volontari e studenti delle scuole.
Appositi percorsi sono stati studiati per non udenti e non vedenti, così come sono state realizzate visite guidate pensate appositamente per i bambini. Un ricco programma di eventi collaterali, di animazione musicale, di installazioni sonore ed esibizioni teatrali nei monumenti e nelle piazze contribuisce a rendere la manifestazione ancora più coinvolgente e stimolante.
L’evento è anche una golosa opportunità per assaporare lungo i percorsi culturali e artistici proposti, le specialità enogastronomiche della Sardegna.
La Manifestazione, originale nella sua realizzazione, fonda le proprie basi sul principio che un’ Associazione di volontariato, o comunque appartenente al terzo settore, adotta una Scuola che adotta a sua volta un Monumento.
Le schede descrittive di ciascun Bene Culturale sono raccolte in un opuscolo, diventato una valida guida della città per turisti e cittadini tutti.
In misura sempre maggiore Monumenti Aperti è diventato un appuntamento diffuso su tutto il territorio regionale: un collettivo, straordinario appuntamento con la storia della Sardegna che, grazie alla sua articolazione favorisce il movimento di visitatori all’interno della regione, che rappresenta, oltre che un’occasione di crescita civile e culturale, un rilevante fattore di attrattiva turistica.
Il successo costantemente riscosso da una manifestazione come Cagliari Monumenti Aperti, dopo otto anni indusse l’Amministrazione Regionale a farla propria per estenderla dal capoluogo a più vaste aree del territorio della Sardegna, nell’intento di sollecitare ulteriormente un turismo interno che va oggi assumendo sempre maggior rilevanza. Nel 2004 per l’VIII Edizione di Monumenti Aperti, dunque, la Manifestazione ha raggiunto una dimensione regionale. Per la prima volta due Assessorati regionali – il Turismo ed i Beni Culturali – assicurarono il proprio patrocinio ed il pieno sostegno all’iniziativa.
Dai primi passi mossi nel 1997 l’iniziativa è cresciuta enormemente, in termini qualitativi e di diffusione, valorizzando anche i centri storici minori. Monumenti Aperti ha voluto palesare che non solo i grandi centri urbani vantano una memoria consolidata della propria storia e del proprio sviluppo urbano, ma che con ugual di­gnità altre memorie si affaccia­no alla conoscenza e si offrono per essere vissute e riconosciu­te come storicamente rilevanti. La Manifestazione ha contribuito a rendere altre realtà regionali consapevoli del valo­re della propria memoria e del potere attrattivo dei luoghi che ne sono testimoni.
Negli anni la manifestazione ha, quindi, mirato ad una prospettiva “estesa”, ad una crescita territoriale: da evento cittadino, circoscritto alla città di Cagliari, ha raggiunto una dimensione regionale in poco tempo, coinvolgendo più di 100 comuni, e dal 2014, nell’anno in cui la manifestazione è diventa “maggiorenne”, per la prima volta, Monumenti Aperti ha varcato le coste sarde per approdare in Piemonte nel paese di Santo Stefano Belbo, in provincia di Cuneo, dove nel 1908 nacque il grande Cesare Pavese, e il coinvolgimento a livello nazionale è destinato a crescere, magari raggiungendo presto anche realtà europee e internazionali.

COMITATO SCIENTIFICO REGIONALE