di Durdica Bacciu
Ph: Durdica Bacciu
Video: Ass. ArcheOlbia
Ph: Durdica Bacciu
Video: Ass. ArcheOlbia
L’acquedotto di Olbia, monumento del periodo romano più significativo,
trasportava l’acqua dalle sorgenti delle falde granitiche del Monte di Cabu
Abbas fino alle terme della città, con un percorso quasi rettilineo di oltre 3
Km. Il
tratto di acquedotto romano più conosciuto della città di Olbia è situato in
località Sa Rughittùla.
L’area si raggiunge passando il cavalcavia ferroviario che conduce alla zona industriale, dopo di che giunti alla rotatoria di Via dei Lidi si prende la terza uscita e si entra in Via Mincio e dopo circa un chilometro si arriva al parcheggio antistante l’area archeologica. Il sito è recintato e comprende un ampio parco con panchine e dei pannelli esplicativi.
L’area si raggiunge passando il cavalcavia ferroviario che conduce alla zona industriale, dopo di che giunti alla rotatoria di Via dei Lidi si prende la terza uscita e si entra in Via Mincio e dopo circa un chilometro si arriva al parcheggio antistante l’area archeologica. Il sito è recintato e comprende un ampio parco con panchine e dei pannelli esplicativi.
L’acquedotto viene realizzato interamente tra il II e l’inizio del III
sec. d. C e la tecnica edilizia impiegata nella costruzione appare omogenea
nell’intero percorso; presenta una struttura a tratti in “opus arcuatum”, una
costruzione fatta da arcate disposte in un solo ordine o in diversi ordini
sovrapposti.
Il condotto delle acque giunge alla località di “Sa Rughittula”
attraverso delle canalette sotterranee chiamate “spechi” e si inserisce in una
vasca di decantazione detta “Piscina limaria”.
Questa struttura è formata da due parti: la base, ora interrata, è composta da pietre affogate nel calcestruzzo, la sommità invece è composta da lastre di terracotta inserite nel calcestruzzo e intonacate con del coccio pesto usato come isolante. Il condotto detto speco entrava nella piscina limaria depositando fanghi e pietre e ne riusciva, sul fianco meridionale, passando sopra le arcate, alcune delle quali ora sono ancora intere mentre delle altre ora sono integrate con una struttura in ferro.
Piscina limaria |
Questa struttura è formata da due parti: la base, ora interrata, è composta da pietre affogate nel calcestruzzo, la sommità invece è composta da lastre di terracotta inserite nel calcestruzzo e intonacate con del coccio pesto usato come isolante. Il condotto detto speco entrava nella piscina limaria depositando fanghi e pietre e ne riusciva, sul fianco meridionale, passando sopra le arcate, alcune delle quali ora sono ancora intere mentre delle altre ora sono integrate con una struttura in ferro.
Il resto dell’acquedotto è segnato dall’allineamento dei piedritti, regolarmente distanti l’uno dall’altro e reggenti la struttura arcuata, la quale consentiva allo speco di superare il dislivello del terreno degradante da N verso S.
Piedritti |
Quando
il terreno assume un andamento più regolare, è possibile notare i resti di un
muro pieno senza arcate sulla quale scorreva lo speco, interrotto alla fine
dell’ottocento per la costruzione della linea ferroviaria.
Il
continuo dell’acquedotto si può osservare nella vicina via Canova dove vi
giungeva con una leggera pendenza calcolata per far defluire le acque. In
alcuni casi questo calcolo era impreciso, tantoché in via Canova appunto si può
osservare che il condotto originario venne obliterato in antico e rialzato allo
scopo di correggere la pendenza.
Il restante percorso lo si può osservare in Via Nanni dove sopra un quartiere punico vennero eretti i piedritti dell’ultimo tratto dell’acquedotto, quello che giunge alle terme
Tratto Via Canova |
Il restante percorso lo si può osservare in Via Nanni dove sopra un quartiere punico vennero eretti i piedritti dell’ultimo tratto dell’acquedotto, quello che giunge alle terme
Si deve ricordare che durante il
secondo secolo d.C. in numerose aree della Sardegna vengono realizzati nuove
opere pubbliche oppure vengono ristrutturate quelle preesistenti, come ad
esempio le terme e il primo impianto dell‟acquedotto a Nora, l‟acquedotto di
Cagliari, di Tharros, l‟acquedotto e le terme di Neapolis e di Fordongianus, il
restauro dell‟ acquedotto di Porto Torres. Pertanto è da inquadrarsi nello
stesso periodo la costruzione dell’acquedotto di Olbia.
Fonte: Tesi di Laurea di Durdica Bacciu in Sc. dei Beni Culturali con indirizzo storico-artistico e archeologico, "L'urbanistica di Olbia in epoca romana" - Università degli Studi di Sassari - A.A. 2007/2008
Buona Visione: Acquedotto Romano di Sa Rughittùla - Olbia - ArcheOlbia DocuLab 2016
Fonte: Tesi di Laurea di Durdica Bacciu in Sc. dei Beni Culturali con indirizzo storico-artistico e archeologico, "L'urbanistica di Olbia in epoca romana" - Università degli Studi di Sassari - A.A. 2007/2008
Buona Visione: Acquedotto Romano di Sa Rughittùla - Olbia - ArcheOlbia DocuLab 2016
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