ArcheOlbia guida turistica Olbia archeologia della sardegna


Associazione ArcheOlbia
Promozione e Valorizzazione dei Beni Culturali

Guida turistica - Accompagnatore turistico - Attività didattiche - Corsi di formazione - Progettazione di attività culturali

ArcheOlbia
Piazza San Simplicio c/o Basilica Minore di San Simplicio
07026 Olbia (OT)
archeolbia@gmail.com
3456328150 Durdica - 3425129458 Marcello -
3336898146 Stefano
C.F. 91039880900


“Aprire il passato significa raccontarlo. Alla comunità scientifica sì, ma soprattutto alla comunità dei cittadini cui il lavoro degli archeologi e, più in generale, degli operatori dei beni culturali deve rivolgersi.”.

lunedì 3 dicembre 2018

Successo per il Sistema Museale Integrato della diocesi all’Expo di Barumini

di Olbianova.it

mauro orru
Il Sistema Museale Integrato della Diocesi di Tempio Ampurias Museum e Archeolbia hanno partecipato al 5° Expo del turismo culturale in Sardegna di Barumini in collaborazione con la Smeralda Tour. L’Expo ha raccolto i maggiori sistemi museali – archeologici della Sardegna per un totale di circa 50 operatori.
Il sistema Museale Integrato ha ribadito quali siano i diversi componenti per mezzo dei quali agisce nel territorio: dal Museum Ampuriense di Castelsardo con la mostra sulla stregoneria e le cripte della Cattedrale,  al Museum di Luogosanto, realizzato nell’antico convento francescano. Dal Museum Calangianus con il museo di arte sacra e i documenti legati al frate Bonaventura, al Museum di Perfugas con l’importante retablo di San Giorgio, senza tralasciare la chiesa di San Pietro delle immagini di Bulzi e il Museum Templense di Tempio Pausania, con la collezione di argenti sacri e il patrimonio documentale librario di antica data.
Durante i lavori si sono stabilite strategie interne per favorire maggiormente il flusso turistico sopratutto in virtù dei contatti avuti nella recente Fiera di Paestum. Inoltre, ogni operatore ha avuto la possibilità di incontrare diversi tour operators.
Il Sistema Museale Integrato ha registrato ottimi riscontri da parte di diversi operatori i quali hanno manifestato un’interessata curiosità non solo per i monumenti ecclesiastici ma anche per il messaggio religioso.
L’Expo è stata l’occasione per illustrare agli operatori, anche attraverso l’utilizzo di specifiche mappe, il grande patrimonio della Gallura.

lunedì 26 novembre 2018

5° Expo del Turismo Culturale in Sardegna a Barumini - Partecipazione

di Durdica Bacciu

Il ✳️SISTEMA MUSEUM DELLA DIOCESI TEMPIO AMPURIAS✳️ comunica la sua parteciapzione al 5° Expo Turismo Culturale in Sardegna che si terrà a Barumini e Villanovaforru con le eccellenze culturali, archeologiche, artistiche ed enogastronomiche della Sardegna.
➡️ 29 NOVEMBRE-1 DICEMBRE 2018 ⬅️
Il Museo diocesano di Tempio-Ampurias è una realtà diffusa nel territorio come sistema integrato di servizi che si articola in tre poli fondamentali e una serie di “sacristie” satelliti.
I tre poli fondamentali sono situati nei centri storicamente più rilevanti dei territori della Gallura e dell’Anglona:
🔴- a Castelsardo, il Museum Ampuriense;
🔴- a Olbia, il Museum Civitatense;
🔴- a Tempio Pausania, il Museum Templense;
Le “sacristie” sorgono invece in quei paesi della Gallura e dell’Anglona, laddove le loro comunità cristiane hanno maggiormente lasciato memoria di sè. I musei-sacristie attualmente in funzione sono ubicati ad Arzachena, Calangianus, La Maddalena, Luogosanto, Martis, Nulvi, Perfugas.
Sono in fase di allestimento le sedi di Santa Teresa Gallura, Luras e Aggius.

Per info e contatti: 📧museumcivitatense@gmail.com oppure 📞345-6328150

mercoledì 21 novembre 2018

Calangianus, Museum Santa Giusta, Museum Calangianus e la figura di Padre Bonaventura - ArcheOlbia

da Museum Tempio Ampurias e Tiscali.it
Ph D.Bacciu

durdica bacciu
FACCIATA DELL'ORATORIO DI SANTA CROCE
Il Museum “Santa Giusta” è ubicato presso l'Oratorio di Nostra Signora del Rosario, adiacente alla Chiesa Parrocchiale. Questa “sacristia” è stata inaugurata nel maggio 2001.
L’Oratorio del Rosario, in passato officiato dall’omonima confraternita, è stato fatto oggetto di recenti restauri; in quanto sede del Museo Diocesano viene così restituito alla pubblica fruizione.
Il visitatore può ammirare la ricca collezione di argenti sacri, che vanta pezzi del XVI-XVIII secolo, tra cui notevole un ostensorio attribuito alla bottega dell'argentiere sassarese Raphael Alfani, una testa di mazza processionale, rara nel suo genere, ed un porta-reliquie architettonico, opera di un argentiere romano.
La storia della comunità calangianese viene illustrata attraverso le singole storie di alcuni illustri ecclesiastici che hanno portato il nome del paese nel mondo.
Il Museum, attraverso documentazioni di prima mano, illustra tra le diverse storie quella particolarmente intrigante relativa al cosiddetto "affaire di Damasco": un giallo di politica internazionale, non ancora risolto. Personaggio dell’”Affaire” fu Padre Tommaso da Calangianus, frate cappuccino, vissuto per trentadue anni in missione a Damasco, dove venne ucciso il 5 Febbraio 1840, nel ghetto ebraico.
Altro personaggio importante di Calangianus fu Padre Bonaventura Corda, munifico mecenate della comunità che ha arricchì la comunità con pregevoli opere d'arte. Tra gli artisti ai quali il Padre Bonaventura commissionò le opere vi fu Giovanni Marghinotti del quale il museo conserva alcune tele inedite.
La Sacristia documenta anche l'azione profonda esercitata dal convento dei Padri Cappuccini, ricco di storia e di figure illustri. Completano la raccolta documenti del XVII secolo, vesti liturgiche in seta e oro, la ricca e raffinata quadreria del XIX secolo.

Ma chi era Santa Giusta?
durdica bacciu
Interno chiesa di Santa Giusta
I primi scritti sulla testimonianza cristiana di S. Giusta, insieme a molti libri sacri e agli "Atti dei martiri", sono stati probabilmente distrutti al tempo della persecuzione dell'imperatore Diocleziano nei primi anni del IV secolo. Le notizie che sono giunte fino a noi sono il frutto di una trasmissione orale nei secoli. Solo nel 1616 un canonico arborense Antonio Martis scrisse in lingua spagnola un libro su S.Giusta, dicendo di aver attinto le notizie da un antichissimo manoscritto latino ritrovato negli archivi della cattedrale di Oristano. Questa "biografia leggendaria" del Martis fu tradotta in italiano e data alle stampe nel 1911 dal sacerdote Serafino Sanna, già parroco di S. Giusta. Da queste fonti popolari e leggendarie si possono raccogliere alcune note biografiche della Santa. S. Giusta nacque in Eaden - Othoca  (ora Santa Giusta) al tempo dell'imperatore Adriano (117-138). Sua madre si chiamava Cleodonia, e pare fosse di ricca e nobile famiglia. L'abitazione di Cleodonia era sita nei pressi dell'attuale Basilica.All'età di dodici anni cominciò a frequentare le riunioni di catechesi tenute dal presbitero (o vescovo) Ottazio (Octaten)  e aderì subito con entusiasmo al cristianesimo.Dallo stesso sacerdote Ottazio ricevette il battesimo e cominciò a professare apertamente la fede cristiana.Sua madre Cleodonia, fervente pagana, si oppose alla conversione della figlia Giusta e ne ostacolò con ogni mezzo la fede e la partecipazione alla vita della piccola comunità cristiana.
Pulpito
Ma invano. Allora, dice la tradizione popolare, la rinchiuse nel sotterraneo della sua casa (corrispondente, come sito, all'attuale cripta della Basilica) ricorrendo anche a inaudite violenze fisiche.Ma Giusta non cedette né alle violenze né alle lusinghe della madre e rimase ferma nell'adesione alla fede cristiana.Nel frattempo due ancelle di Cleodonia, Giustina ed Enedina, vista la serena e coraggiosa testimonianza di Giusta, abbracciarono anch'esse la fede cristiana e furono il confronto ed il sostegno di Giusta.Le fonti della "biografia leggendaria" e della tradizione popolare a questo divergono.Alcune dicono che Cleodonia stessa, inviperita dall'atteggiamento sereno e risoluto della figlia, la denunciasse al magistrato, insieme alle ancelle Giustina ed Enedina, come cristiana. Il magistrato, constatata la irrevocabile adesione alla fede cristiana delle tre ragazze, le avrebbe fatte uccidere mediante decapitazione.Altre fonti dicono che Cleodonia, visto inutile ogni suo tentativo di far recedere la figlia dalla fede cristiana, morisse di crepacuore e che Giusta riprendesse con maggior fervore e con particolare attenzione verso i poveri e gli umili, la pratica della vita cristiana.Ma un giovane pagano, nobile e ricco di nome Claudio, l'avrebbe richiesta in sposa, ed avendone avuto un netto rifiuto, perché Giusta si era consacrata totalmente a Cristo, avrebbe cominciato a perseguitarla e avrebbe anche tentato di rapirla con l'aiuto di maghi e stregoni.
durdica bacciu
Particolari Chiesa Santa Giusta
Ma Dio era al suo fianco per proteggerla, e tutti i tentativi di Claudio non approdarono a nulla. A questo proposito la leggenda dice che gli stregoni di Claudio, già sulle tracce di Giusta, furono sviati da una nebbia fittissima e non riuscirono a portare a compimento il progetto del rapimento (la spiegazione della nebbia di alcune mattinate di maggio).
Il culto per la santa si diffuse anche in altri centri della Sardegna: alla sola S. Giusta sono dedicate ben undici chiese, e feste in suo onore si celebrano in molti paesi (Calangianus, Loiri, Gesico, Chiaramonti, Uta  ecc.).
La diocesi di Ales-Terralba venera le sante Giusta, Giustina ed Enedina come patrone della medesima diocesi.È comunque in Santa Giusta, sua città natale e luogo del suo martirio, che si celebrano le festività più solenni il 14 maggio, ed il giorno 15 maggio anche le sante Giustina ed Enedina, sono accomunate, nella venerazione popolare, a S. Giusta, patrona della comunità parrocchiale e titolare della Cattedrale-Basilica.


durdica bacciu
Dove:
Calangianus (OT), Oratorio Del Rosario Via Rosario
Orari: Su prenotazione
Per informazioni:
(+39) 339 34 69 370
(+39) 347 18 84 456
 
The "Santa Giusta" Museum is located in the Our Lady of the Rosary Oratory, adjacent to the Parish Church. This "sacristy" was inaugurated in May 2001.
The Oratory of the Rosary, once officiated by the confraternity of the same name, has recently undergone restoration works; as the seat of the Diocesan Museum has been returned to use by the general public.
Visitors can admire the rich collection of sacred silver vessels, dating from the 16th-18th centuries, including a remarkable monstrance attributed to the Sassarian silversmith Raphael Alfani, the head of a rare type of ceremonial staff, and a reliquary work by a Roman silversmith.
The history of the Calangian community is illustrated through the biographies of some illustrious ecclesiastics who’ s names are known worldwide.
durdica bacciu
The Museum, through first-hand documentation, illustrates the particularly intriguing story of the so-called "Damascus Affair": a mystery of international politics, still unsolved today. The main character of the mystery was Padre Tommaso da Calangianus, a cappuccino friar, who lived for thirty-two years in a mission in Damascus, where he was killed on February 5, 1840 in the Jewish ghetto.
Another important character from Calangianus was Father Bonaventura Corda, a generous art patron who enriched the community with valuable works of art. Among the artists from whom Father Bonaventura commissioned works was Giovanni Marghinotti, the museum houses some of his original works.
The Sacristy also documents the profound influence exercised by the Cappuccini Monastery, rich in history and illustrious figures. 
Documents from the XVII century, liturgical garments in silk and gold, sophisticated 19th century paintings help to complete and enrich the exhibition.
 


 




lunedì 19 novembre 2018

Paestum 2018: Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico - ArcheOlbia

 PAESTUM - BORSA MEDITERRANEA DEL TURISMO ARCHEOLOGICO 2018
http://www.borsaturismoarcheologico.it/

Il Direttore tecnico dell'agenzia Smeralda Tour presenta il nostro progetto


Si conclude la Borsa del Turismo Archeologico dove abbiamo sviluppato una joint venture con ArcheOlbia e la Smeralda Tour con l'intento di promuovere il Sistema Museale Diocesiano e i contesti culturali associati facenti parte della Gallura e parte dell' Anglona. L'esperienza ha indicato numerosi elementi molto importanti come la visibilità della Regione e la necessità di promuovere diversi contesti ancora purtroppo sconosciuti a tanti. I contesti archeologici, storici ed enogastronomici della Gallura sono stati spiegati agli operatori turistici arrivati dalla Germania, dal Regno Unito, dall'Olanda, dell'Austria, dalla Spagna e dal Belgio riscuotendo interesse ed attenzione per diversi canali molto interessanti a cui le popolazioni dell' Europa sono sensibili e attente. Grazie di cuore a tutti coloro che ci hanno supportato e promosso.

La dott.ssa Archeologa Durdica Bacciu presenta Sistema Museum alla compagnia spagnola "Pausanias"

Brochure Sistema Integrato Diocesi Tempio Ampurias

L'unione fa la forza

L'operatore volontario Marcello Cabriolu presenta la nostra rivista all'operatrice dell'Olanda

La dott.ssa Archeologa Durdica Bacciu presenta il territorio della Gallura e Olbia alla compagnia spagnola "Cielo"

I giornalisti e il loro ruolo nel trasmettere le notizie riguardanti i beni culturali

venerdì 2 novembre 2018

Museum Civitatense - Basilica di San Simplicio di Olbia



Vieni alla scoperta della Basilica più antica di tutta la Gallura!

TICKETS

4 € intero;
3 € con presentazione del coupon convenzionato*;
3 € studenti universitari**;
2 € gruppi a partire da 15 persone;
2 € ragazzi 6-14 anni (scuola dell'obbligo);
Gratis bambini fino ai 6 anni e diversamente abili;
 
Per info  3456328150 - museumcivitatense@gmail.com

mercoledì 24 ottobre 2018

San Simplicio di Francesca Bianchi - Giornalista

Di Francesca Bianchi - Giornalista
Alcune immagini della mia visita di due settimane fa alla Basilica minore di San Simplicio, a Olbia, con la preziosa guida di Durdica Bacciu e Marcello Cabriolu.
L’archeologa e guida turistica Durdica Bacciu, Presidente dell'Associazione ArcheOlbia (Tutela e Valorizzazione dei Beni Culturali - Guida turistica - Accompagnamento turistico - Attività didattiche - Corsi di formazione - Progettazione di attività culturali) ha ripercorso la storia di questo importante monumento religioso, dichiarando: “A tutt’oggi non si è in possesso di un documento ufficiale che ne attesti la data esatta di costruzione, ma si suppone che la fondazione della chiesa sia avvenuta tra la fine dell’anno 1000 e i primi decenni del 1100 nella zona definita anticamente come il cimiterio "Sancti Simplicii". L’area, infatti, si sviluppa su una mezza collina, presenta numerose sepolture e alcuni pozzi che abbracciano un arco di tempo che va dall’età orientalizzante (700 a.C. circa) sino all’Alto Medio Evo. Il primo edificio documentato sembrerebbe essere un tempio di epoca romana dedicato a Cerere o Demetra e legato alla figura di Acte, l’amante dell’imperatore Nerone. Probabilmente dalle rovine di questo tempio e dall’uso dei blocchi squadrati dell’antica cinta muraria, i costruttori, utilizzando una fornace per la calce idraulica, costruirono la chiesa originaria.
La prima costruzione doveva essere composta da grossi blocchi di granito impostati a creare un’aula con tre navate coperte da capriate lignee. Forse per un problema strutturale o di un cedimento nella volta della navatella settentrionale, i costruttori impiegarono dei laterizi per rifare la copertura e sopraelevare la chiesa. Diversi studi sembrano concordi nell’ipotizzare che la prima chiesa fosse più piccola rispetto all’attuale basilica e che fosse compresa tra l’abside e la seconda coppia di pilastri interni.
Gli stessi studiosi concordano sul fatto che, tra l’allungamento della chiesa e l’attuale facciata, gli operai abbiano concluso i lavori entro la fine del 1100. La basilica misura 33 mt X 13 mt e ed è alta circa 12 mt, lo spazio interno è diviso appunto in due navatelle e una navata centrale più alta, come si nota osservando la facciata. Lo spazio tra le navate è diviso tra tre coppie di colonne alternate a tre coppie di pilastri quadrangolari.
I capitelli sopra le colonne mostrano delle decorazioni classiche, animali e umane che, insieme alle decorazioni esterne, richiamano l’arte toscana e lombarda dell’epoca. L’abside in origine era affrescato, così come la parte destra, dove ora si colloca l’organo. L’esterno della chiesa è caratterizzato da uno “zoccolo” lungo tutto il perimetro, che si interrompe regolarmente alla base delle lesene. Nel lato meridionale si nota la presenza di due cippi di epoca romana che fanno da base alla prima e alla seconda lesena. Nell’abside, orientata ad occidente, si apre centralmente una finestra monofora a illuminare la chiesa al tramonto, mentre la facciata, orientata a Est, si mostra divisa in tre settori. La parte centrale della facciata mostra un ingresso coronato da un arco a sesto rialzato e ancora più in alto si apre una grande trifora divisa da due pilastrini. La parte più elevata della facciata è decorata con un rombo di quattro catini e una riga di altri quattro i quali, probabilmente in antichità, erano colmati da maioliche. I settori destro e sinistro sono decorati da alcune formelle in marmo bianco ma l’elemento di spicco è un lastra di marmo probabilmente di stile longobardo con scolpita una figura umana e due animali. Infine nel settore in basso a sinistra spuntano dalla facciata un mensolone intero e uno spezzato sui quali si ipotizza potesse poggiare un sarcofago, come nella chiesa di San Pantaleo di Dolianova, oppure l’architrave proveniente dall’antico tempio di Cerere, ora situato a Pisa. Nel fianco lungo posto a sud si apre un ingresso che anticamente era utilizzato come porta Santa. Il ruolo principale della Basilica riguarda il culto degli antichi Martiri: Simplicio, Fiorenzo, Rosola e Diocleziano, probabilmente tra i primi cristiani uccisi in Sardegna dall’imperatore Diocleziano. La presenza delle reliquie e del sangue del Martire, custoditi sotto l’altare, sono a tutt’oggi meta dei fedeli che fin dall’antichità hanno testimoniato la fede in Dio e nel suo discepolo Simplicio" (Durdica Bacciu).
Grazie di cuore, carissimi Durdica e Marcello, per la vostra generosità e per tutto quello che fate per la salvaguardia e per la conoscenza dell'immenso patrimonio storico-archeologico sardo!

domenica 21 ottobre 2018

Museum Tempio Ampurias


di Museum

Il Sistema dei Musei della Diocesi di Tempio-Ampurias ha svolto, anche quest'anno, Ia sua attività istituzionale volta sia alla diffusione della conoscenza dei beni artistici e culturali, sia all'accoglienza dei residenti e dei turisti presso i siti del Sistema, offrendo loro un autentico spaccato delle tradizioni e dei tesori artistici tramandatici.Tutto questo grazie ai collaboratori che con passione rendono fruibili i beni e ai nostri partners che hanno dimostrato grande sensibilità per un tema così complesso riguardante la consapevolezza e la salvaguardia dei beni culturali quali patrimonio della cittandinanza e dell'intera comunità.
Un grande risultato con oltre 30 mila presenze ma specialmente un grande servizio rivolto alla valorizzazione e scoperta dei propri tesori architettonici, storici, storici e archeologici. I visitatori sono stati guidati da oltre venti operatori con professionalità e con sorriso. La solidarietà e la rete è stata la nostra missione. Stiamo cambiando l'approccio verso i beni culturali visti come diffusione di saperi e conoscenza, come nuova risorsa economica. Grazie anche al vostro contributo stiamo realizzando e avremo modo di realizzare, una speranza ed un impegno sociale volto a far conosce i nostri beni culturali e la professionalità dei nostri operatori.
Tutto questo è stato possibile ai nostri partners, fondamentali per questo progetto che, con la loro sensibilità e attenzione per la cultura, hanno reso tutto possibile. Ringraziamo 
 #sgk #delphina #cantinesurrau  #delcomar #logingroup #prefabbricatisrl

giovedì 18 ottobre 2018

ArcheOlbia - Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico

Risultati immagini per paestum fiera 
 
Gent.mi,
siamo lieti di segnalarVi la nostra presenza alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, a Paestum-Salerno XXI Edizione dal 15 al 18 novembre 2018 presso il Centro Espositivo Savoy Hotel · Parco Archeologico · Museo · Basilica.
La fiera è punto di riferimento per le aziende che voglio promuovere i propri prodotti e servizi nell'ambito del Turismo Archeologico, in un'area che vanta un’elevata concentrazione di operatori nel settore del turismo culturale,per questo motivo con può macare la nostra città, Olbia, e il nostro territorio, Gallura, con i suoi siti archeologici, architettonici e ambientali.
Alla Borsa partecipano Istituzioni, Enti, Paesi Esteri, Regioni, Organizzazioni di Categoria, Associazioni Professionali e Culturali, Aziende e Consorzi Turistici, Società di Servizi, Case Editrici con l'intento di presentare nuove imprese culturali e progetti innovativi nelle attività archeologiche, la valorizzazione del patrimonio culturale, le visite guidate ed educational tour per operatori del settore.


Rimaniamo a vostra disposizione per qualsiasi informazione o proposta.

Cordialmente
Dott.ssa Archeologa Durdica Bacciu



mercoledì 10 ottobre 2018

Civita e le sue mura - Olbia in età giudicale (Civita in breve...)

di Durdica Bacciu

Nessuna altra città, antica o non antica, ha cambiato il proprio nome quanto la “città felice”: Olbìa, Fausania, Civita, Terranova, Terranova Pausania sino ad arrivare al nome attuale Olbia. Il durissimo colpo inferto dai Vandali alla città romana verso il 450 d.C. e la conseguente fase di crisi nell’Alto Medioevo spiegano il mutare del nome in quello di Phausiana. Il risorgere di una più vitale area urbana in Età Giudicale trova riscontro in un ulteriore nuovo nome, Civita, e nel successivo Terranova, che resterà tale per svariati secoli durante i quali la città attraversò altre fasi di crisi, dovute anche a fattori quali le incursioni dei pirati saraceni, il prevalere della infezione malarica nell'intera zona e l'interramento più o meno totale dell'imboccatura della baia conseguente al deposito di detriti del fiume Padrongianus. Nell’800 a Terranova si aggiunse la denominazione Pausania, e solo nel 1939 si recuperò il nome classico di Olbia.
Il periodo del quale parleremo ora è quello dell'epoca giudicale, dove i primi documenti del 1100 citano il nome di Civita o Kivita, con una sede amministrativa e diocesana, essendo citata come diocesi. Fu importante anche per la sua posizione, al centro del giudicato, con il suo porto, naturale e protetto dai venti quindi sicuro da ogni pericolo. Un'ulteriore testimonianza ci viene data durante la dominazione del periodo pisano, con un patto  nel 1309 tra Giacomo II d'Aragona e i pisani. In un documento della Gallura, Olbia viene chiamata "quasi Civitas" in tutto il teritorio e questo ci fa capire la sua importanza, sia dal punto di vista dell'edilizia che di città, essendo chiamata Civita
Una delle caratteristiche per essere definita Civitas doveva essere sicuramente le mura di cinta, mura che aveva la funzione di difesa dall'esterno e di difesa al al suo interno. Le mura ad Olbia sono esistite, ne parlano diverse fonti come il Liber Fundachi, nei documenti del XIV sec. viene citato il  castrum ( Castrum Terre Nove) (in castro Terre nove di Gallura) o burguesos (los burguesos de la dita Terra noval). Non è difficile immaginare l'importanza delle mura durante la conquista aragonese, dove la città cambia nome e diventa Terranova, e gli anni successivi, dove la città di Olbia è sempre stata meta di numerosi conquistatori e assedi. 
Lo studio del Panedda ci aiuta a definire anche i confini del''antica Civita. Esso individua il lato settentrionale con piazza Civita e via Achenza, il lato occidentale con piazza Regina Margherita, il lato meridionale con via Piccola e il lato orientale con via Asproni sino all'abside di San Paolo. Un'altra fonte importante è un disegno della città di Terranova intono al XVII secolo, disegno senza nome, semplice e chiaro.
Risultati immagini per olbia medievale
 Osservando questo disegno schematico, non possiamo non notare la presenza delle mura, il tracciato addattato al contesto urbanistico, con quattro torri di guardia e due porta: una verso la direzione del porto e una verso l'interno. Sopra le porte era presente un sistema di guardi e di difesa dato dalla costruzione di un ulteriore piano a torre. Si nota anche l' altezza delle torri, altezza data dal disegno delle feritorie e finestre su due livelli, quindi a tre piani, piano terra, primo e secondo piano. Sia le mura che le torri finiscono con la merlatura guelfa.

Bibliografia:
- D. Panedda, Il Giudicato di Gallura: curatorie e centri abitati, Sassari, Dessì, 1978
D. Panedda, Olbia e il suo volto, Sassari, Delfino, 1989


Cortes Apertas di Orgosolo con ArcheOlbia - 14 ottobre 2018

di ArcheOlbia

Domenica 14 Ottobre 2018
Partenza ore 8.30 Molo Brin - Olbia
Rientro alle ore 18 circa da Orgosolo
Prenotazioni: 3456328150 o archeolbia@gmail.com

Dalle 10:00 alle 19:00 Inoltratevi per il paese… Laboratori e rappresentazioni delle faccende domestiche e lavorative di un tempo che ad Orgosolo vivono ancora all'interno degli antichi cortili, delle case e lungo le vie del centro storico del paese.
• Sa petha a s’antiha la carne preparata per l’arrosto o gli insaccati, su pane lentu in purpuzza, sos ulurjones.
• Sos sonos antihos suoni del canto a tenore, dell’organetto e dell’armonica a bocca.
• Sas sedas antihas l’esclusiva lavorazione della seta orgolese. 10:00 Sas mastras de sa seda dimostrazione delle varie fasi della lavorazione della seta | Via Mercato.
11:00 La vestizione del costume femminile di Orgosolo | Piazza Gramsci.
Dalle ore 11:00 Ballos Festival Regionale Armonica a bocca - a cura dell'associazione culturale Murales | Piazza Su Muntilhu.
15:00 A intanfarinare la colorazione de sa trama con lo zafferano | Via Mercato.
Dalle 15:00 Esibizioni itineranti dei gruppi folk.
17:00 Dimostrazione della preparazione del dolce tipico Sas Urillettas | Pasticceria Disizzos De Orgosolo.

Famiglie al Museo 2018 - 14 ottobre Basilica di San Simplicio

di Museum Civitatense

Domenica 14 ottobre ore 15 Basilica di San Simplicio - Olbia
"Piccolo ma prezioso" è il tema di questa edizione di "Famiglie al museo". Come #museumcivitatense abbiamo organizzato una visita guidata speciale ai "PREZIOSI" della nostra #Basilica, la chiesa simbolo della comunità olbiese e non solo. Venite a scoprire con noi, attraverso gli occhi dei più piccoli, la storia e l'architettura della chiesa più antica della Gallura. I vostri compagni di viaggio saranno le matite, pastelli e fogli colorati...per conoscere le "mille sfumature di #SanSimplicio", tutto questo in compagnia di una archeologa che sarà a disposizione per tutto il laboratorio!
Il #laboratorio avrà inizio alle 15 e terminerà alle 17!
Per le #prenotazioni chiamare allo 3456328150 oppure museumcivitatense@gmail.com
#F@Mu2018 #famigliealmuseo #olbia #attività #FaMu2018

domenica 19 agosto 2018

La religione in Terranova


di Durdica Bacciu
tratto da: "La Sardegna paese per paese - Dizionario Geografico-Storico_Statistico-Commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna" - Terranova

Religione: La parrocchia di Terranova è sotto la giurisdizione del Vescovo di Gallura ed Ampurias, ed è amministrata da un vicario, che nella cura delle anime suole essere assistito da altri due o tre preti. La chiesa parrocchiale è sotto l'invocazione dell'apostolo s.Paolo, sufficentemente capace, ma poveramente fornita di arredi sacri.
Da questo momento, Angius/Casalis elenca le chiese presenti nel territorio di Terranova:
- Le prime sono denominate una dalla Santa Croce, la quale è officiata da una confraternita, la seconda  dalla Beata Vergine Assunta, la terza da Sant'Antonio Abate, la quale sta alla sponda del mare.
Le chiese campestri sono:
Risultati immagini per san simplicio- San Simplicio, antica catedrale, come fu notato nell'articolo di Tempio, della diocesi di Civita, Santa Maria di Cabuabbas, Santa Lucia, San Lussorio, San Vittore, San Pietro, San Leone, San Nicolò dove credesi essere stato uno stabilimento di benedettini, Santa Maria di Larantanos, la Prorania, San Margherita, San Paolo, San Marco e San Michele.
Interessante anche il fenomeno della sepoltura: Non essendosi ancora formato il camposanto i cadaveri sono sepolti nel cimitero antico con frequente contaminazione dell'aria.
Probabilmente si fa riferimento a quello che oggi viene chiamato "Il cimitero vecchio" dietro i Carabinieri di Via Gabriele D'Annunzio, anche se a prima vista non sembrerebbe un cimitero ma un edificio religioso, essendoci all'interno un altare e nelle pareti laterali delle finestre. L'edificio nel suo insieme non è in buono stato ma rende perfettamente l'idea di come doveva essere.
L'interesse maggiore è dato dalle due grandi cripte sottostanti la struttura. In epoche passate le due cripte venivano impiegate come cimitero cittadino non essendoci altri luoghi di sepoltura. Da segnalare la volontà di riqualificare la struttura e l'area ma ancora senza sviluppo.
 Risultati immagini per cimitero vecchio olbia

Nel prossimo articolo parleremo delle lettere di Papa Gregoria e di San Vittore