📌Il SISTEMA MUSEALE INTEGRATO della Diocesi di Tempio Ampurias presenta:
⚠️- Corso di formazione e divulgazione dedicato agli operatori culturali, del turismo e Guide turistiche, archeologiche e museali -⚠️
Gli appuntamenti in calendario saranno i seguenti:
· 🏛 01 marzo 2019: “I musei di Arte Sacra — Comunicazione e rapporto con il territorio” Relatore: Dr. Gianni Pireddu - Ufficio Beni Culturali e Commissione per l'Arte Sacra
· 🏛🏛 15 marzo 2019: “Incontri e scontri sull’archeologia sarda—Tra ricerca e mito” Dr. Rubens D'Oriano - Funzionario Archeologo SABAP (SS-NU) - Sede di Olbia
· 🏛🏛🏛 29 marzo 2019: “Il ruolo della Sardegna preistorica nel Mediterraneo — emergenze e cultura materiale” Dott.ssa Angela Antona - Archeologa
· 🏛🏛05 aprile 2019: “Sardinia – Storia e presenze da Cartagine alla tarda antichità” Prof. Attilio Mastino - Professore ordinario Storia romana - Università di Sassari (DISSUF)
· 🏛 12 aprile 2019: “Cristianesimo in Sardegna—Nascita e diffusione” Prof. Pier Giorgio Ignazio Spanu - Professore Associato Archeologia cristiana e medievale - Università di Sassari (DISSUF)
· 🏛🏛🏛 24 aprile 2019: “La Sardegna dei Giudicati—Storie di potere ” Prof. Alessandro Soddu - Professore Associato Storia Medievale - Università di Sassari (DISSUF)
______
INFO&PRENOTAZIONI: Museum Civitatense Olbia
📞 3456328150 oppure 3425129458
📧 museumcivitatense@gmail.com
______
Gli incontri si svolgeranno presso la libreria UBIK di Olbia e saranno videoregistrate e rese disponibili ai partecipanti.
______
ArcheOlbia guida turistica Olbia archeologia della sardegna
Associazione ArcheOlbia
Promozione e Valorizzazione dei Beni Culturali
Guida turistica - Accompagnatore turistico - Attività didattiche - Corsi di formazione - Progettazione di attività culturali
ArcheOlbia
Piazza San Simplicio c/o Basilica Minore di San Simplicio
07026 Olbia (OT)
archeolbia@gmail.com
3456328150 Durdica - 3425129458 Marcello - 3336898146 Stefano
C.F. 91039880900
“Aprire il passato significa raccontarlo. Alla comunità scientifica sì, ma soprattutto alla comunità dei cittadini cui il lavoro degli archeologi e, più in generale, degli operatori dei beni culturali deve rivolgersi.”.
Visualizzazione post con etichetta guide turistiche. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta guide turistiche. Mostra tutti i post
martedì 5 febbraio 2019
mercoledì 10 ottobre 2018
Cortes Apertas di Orgosolo con ArcheOlbia - 14 ottobre 2018
di ArcheOlbia
Domenica 14 Ottobre 2018
Partenza ore 8.30 Molo Brin - Olbia
Rientro alle ore 18 circa da Orgosolo
Prenotazioni: 3456328150 o archeolbia@gmail.com
Dalle 10:00 alle 19:00 Inoltratevi per il paese… Laboratori e rappresentazioni delle faccende domestiche e lavorative di un tempo che ad Orgosolo vivono ancora all'interno degli antichi cortili, delle case e lungo le vie del centro storico del paese.
• Sa petha a s’antiha la carne preparata per l’arrosto o gli insaccati, su pane lentu in purpuzza, sos ulurjones.
• Sos sonos antihos suoni del canto a tenore, dell’organetto e dell’armonica a bocca.
• Sas sedas antihas l’esclusiva lavorazione della seta orgolese. 10:00 Sas mastras de sa seda dimostrazione delle varie fasi della lavorazione della seta | Via Mercato.
11:00 La vestizione del costume femminile di Orgosolo | Piazza Gramsci.
Dalle ore 11:00 Ballos Festival Regionale Armonica a bocca - a cura dell'associazione culturale Murales | Piazza Su Muntilhu.
15:00 A intanfarinare la colorazione de sa trama con lo zafferano | Via Mercato.
Dalle 15:00 Esibizioni itineranti dei gruppi folk.
17:00 Dimostrazione della preparazione del dolce tipico Sas Urillettas | Pasticceria Disizzos De Orgosolo.
Domenica 14 Ottobre 2018
Partenza ore 8.30 Molo Brin - Olbia
Rientro alle ore 18 circa da Orgosolo
Prenotazioni: 3456328150 o archeolbia@gmail.com
Dalle 10:00 alle 19:00 Inoltratevi per il paese… Laboratori e rappresentazioni delle faccende domestiche e lavorative di un tempo che ad Orgosolo vivono ancora all'interno degli antichi cortili, delle case e lungo le vie del centro storico del paese.
• Sa petha a s’antiha la carne preparata per l’arrosto o gli insaccati, su pane lentu in purpuzza, sos ulurjones.
• Sos sonos antihos suoni del canto a tenore, dell’organetto e dell’armonica a bocca.
• Sas sedas antihas l’esclusiva lavorazione della seta orgolese. 10:00 Sas mastras de sa seda dimostrazione delle varie fasi della lavorazione della seta | Via Mercato.
11:00 La vestizione del costume femminile di Orgosolo | Piazza Gramsci.
Dalle ore 11:00 Ballos Festival Regionale Armonica a bocca - a cura dell'associazione culturale Murales | Piazza Su Muntilhu.
15:00 A intanfarinare la colorazione de sa trama con lo zafferano | Via Mercato.
Dalle 15:00 Esibizioni itineranti dei gruppi folk.
17:00 Dimostrazione della preparazione del dolce tipico Sas Urillettas | Pasticceria Disizzos De Orgosolo.
Etichette:
archeolbia,
archeolbia guide,
cortes apertas,
cortes apertas di orgosolo. olbia,
cortes con archeolbia,
escursioni,
guide turistiche,
guide turistiche olbia
sabato 10 febbraio 2018
Corso Addetto Info Point e Accoglienza turistica - Olbia
Inizio corso il 19 marzo 2018
Per info e contatti 3456328150 oppure archeolbia@gmai.com
- Addetto Info Point
E' una figura professionale che si occupa di fornire informazioni e accoglienza ai Turisti che lo richiedono. Ha il compito di accomodare le loro richieste e verificare il loro grado di soddisfazione.
Ha il ruolo di accogliere e far conoscere il territorio sotto tutti i punti di vista, dalla richiesta di una farmacia alla partenza del treno o nave. Ha la responsabilità di essere chiaro, gentile e disponibile.
Conosce benissimo il territorio dove lavora. E' il biglietto da visita più importante di una città!
- Cosa fà
- Informa sull'offerta turistica di un territorio: alberghi, attività, ristorazione, spiagge, eventi, mostre, attrattive locali etc.
- Interpreta la richiesta del cliente
- Propone escursioni, visite guidate e servizi in generale
- Effettua prenotazioni, preventivi di viaggio e tour turistici
- Fornisce informazioni sulle norme giuridiche e sanitarie in base alla stagione e al posto che interessa (aree marine protette, parchi regionali, riserve etc.)
- Gestisce la relazione con i clienti
- Offre assistenza durante la fruizione del servizio
- Rileva questionari turistici
Lavoratore dipendente nel settore pubblico o privato
- Competenze e attitudini
- Conoscenza lingua inglese
- Conoscenza seconda lingua europea
- Conoscenza della normativa sanitaria
- Conoscenza della normativa turistica
- Capacità di applicare le tecniche di accoglienza
- Capacità di applicare le tecniche di informazione
- Capacità di analisi dei bisogni del cliente e turista
- Capacità di gestire reclami
- Capacità di riconoscere i bisogni del turista
- Capacità di fare preventivi
Ottime capacità organizzative, comunicative, di ascolto, relazionali, di orientamento Cliente/Utente, di programmazione e pianificazione
Carateristiche richieste
Precisione, informazione e aggiornamento continuo, serietà e sorriso
Formazione
Corsi professionali con personale qualificato, laurea in Sc. del Turismo o Gestione dei sistemi turistici, Economia del Turismo
Dove lavora
Svolge la sua professione come dipendente diretto presso le agenzie di viaggio, info point sia pubblici che privati, uffici di accoglienza turistica, fiere, congressi o grandi eventi.
Grado di responsabilità
Medio/Alta
Grado di Autonomia
Lavora in Team e deve essere predisposto alle trasferte
Materie di insegnamento
- Lingue straniere
- Arte e territorio
- Discipline turistiche
- Psicologia del Turista
- Diritto e legislazione turistica
- Geografia turistica
- Preventivi e progettazione itinerari
- Gestione reclami
Durata corso
80 ore
Etichette:
addetto infopoint,
archeolbia,
archeolbia.blogspot.com,
assitenza turistica,
corsi di formazione archeolbia,
corsi di formazione olbia,
corsi guide turistiche,
formazione,
guide turistiche,
info point,
olbia
Ubicazione:
07026 Olbia OT, Italia
domenica 7 gennaio 2018
SCOPRI LA MAGIA DI UN RITO SENZA TEMPO...INFO 3456328150 - ARCHEOLBIA@GMAIL.COM
PROGRAMMA:
Martedì 16 gennaio: Fuochi di Sant'Antonio a Ottana (partenza ore 13:00 Olbia/ 13:30 San Teodoro e rientro con partenza da Ottana per le 20:00 massimo). Visita Chiesa romanica di San Nicola
Mercoledì 17 gennaio: Fuochi di Sant'Antonio a Mamoiada (partenza ore 10:00 Olbia / 10:30 San Teodoro e rientro da Mamoiada con partenza per le 20:00 massimo)
PROGRAMMA:
Martedì 16 gennaio: Fuochi di Sant'Antonio a Ottana (partenza ore 13:00 Olbia/ 13:30 San Teodoro e rientro con partenza da Ottana per le 20:00 massimo). Visita Chiesa romanica di San Nicola
Mercoledì 17 gennaio: Fuochi di Sant'Antonio a Mamoiada (partenza ore 10:00 Olbia / 10:30 San Teodoro e rientro da Mamoiada con partenza per le 20:00 massimo)
Prezzi per il
transfer a/r: euro 20,00 a persona, bambini < 12 anni euro 10,00,
bambini < 3 anni gratis. Il pranzo è libero il 17 a Mamoiada.
🔥OTTANA 16 GENNAIO🔥
"Sa Prima Essia", ovvero il giorno de s'Ogulone de S Antoni.
Dalla mattina si porta la legna in piazza, il primo pomeriggio si celebra la messa con il corteo che benedice il fuoco, appena il corteo religioso rientra in chiesa, cominciano ad uscire Boes e Merdules, arrivano alla piazza principale e fanno 3 giri intorno al fuoco, dando il via al CARRASEGARE
🔥MAMOIADA 17 GENNAIO🔥
Il giorno 17 gennaio 2018 alle ore 14,30 presso la sede pro loco si da inizio al rito della vestizione dei mamuthones e issohadores, subito dopo si parte con la processione danzata andando a visitare tutti i rioni dove c'è un fuoco, noi abbiamo l'obbligo di visitare e danzare in ogni fuoco, mentre gli uomini del rione, per sdebitarsi dell'onore che gli riserviamo, ci invitano il vino e le donne i dolci, a noi e a tutti i presenti che ci seguono.Ovviamente è festa per tutta la notte: si beve, si mangia e ci si diverte in tutti i rioni.
🔥OTTANA 16 GENNAIO🔥
"Sa Prima Essia", ovvero il giorno de s'Ogulone de S Antoni.
Dalla mattina si porta la legna in piazza, il primo pomeriggio si celebra la messa con il corteo che benedice il fuoco, appena il corteo religioso rientra in chiesa, cominciano ad uscire Boes e Merdules, arrivano alla piazza principale e fanno 3 giri intorno al fuoco, dando il via al CARRASEGARE
🔥MAMOIADA 17 GENNAIO🔥
Il giorno 17 gennaio 2018 alle ore 14,30 presso la sede pro loco si da inizio al rito della vestizione dei mamuthones e issohadores, subito dopo si parte con la processione danzata andando a visitare tutti i rioni dove c'è un fuoco, noi abbiamo l'obbligo di visitare e danzare in ogni fuoco, mentre gli uomini del rione, per sdebitarsi dell'onore che gli riserviamo, ci invitano il vino e le donne i dolci, a noi e a tutti i presenti che ci seguono.Ovviamente è festa per tutta la notte: si beve, si mangia e ci si diverte in tutti i rioni.
Etichette:
archeolbia,
archeolbia.blogspot.com,
carnevale,
carnevale sardo,
escursioni archeolbia,
guide turistiche,
mamoiada,
olbia,
ottana,
sa prima essia,
sardegna
martedì 14 novembre 2017
lunedì 13 novembre 2017
ArcheOlbia: I tesori di Ittiri tra San Leonardo, Domus e Nuraghe
di Durdica Bacciu
Ph D.Bacciu
L’associazione fra insediamento nuragico e tombe ipogeiche a prospetto architettonico, si riscontra nel sito di San Leonardo, presso il bacino artificiale del Cuga: a poca distanza da un nuraghe, di tipologia indefinibile, il complesso di domus de janas, conosciute come di "San Leonardo" presenta svariate grotticelle, probabilmente in contatto tra loro e recentemente usate come rifugio durante il secondo conflitto
mondiale, ultimamente sfruttate come luogo di cava. Una di queste, la più grande, presenta nella parte anteriore una decorazione a stele centina, un corridoio di circa 4,60 m e sui lati, sopraelevate, si aprono 5 nicchie. Il secondo ipogeo presenta una piccola cella ellittica e un canale di scolo ben visibile, oggi occupato da una grossa radice.(CASTALDI 1975, p. 35)
Ph D.Bacciu
Ittiri è un piccolo comune in provincia di Sassari, nella regione storica del Logudoro. Elemento geografico di riferimento è il lago artificiale del Cuga, una fonte importante per l'agricoltura ed allevamento. Tra i prodotti alimentari da segnalare ricordo: il carciofo "Spinoso sardo" a cui il marchio di denominazione di origina protetta (DOP) vale il riconoscimento a livello europeo per il 2011; l'olio extra vergine d'oliva e la produzione del formaggio.
Il territorio di Ittiri è caratterizzato da diverse testimonianze archeologiche, che vanno dal preistorico ai giorni nostri. Oggi vi descriverò tre siti archeologici:
- Chiesa di San Leonardo
- Nuraghe di San Leonardo
- Domus di San Leonardo
San Leonardo de Sa Iddazza o del Cuga
Una chiesa mononavata risalente al XII secolo, faceva parte del monastero dell'ormai scomparsa Villa di Tuta o Cuga del giudicato di Torres. Architettura romanica, una pianta longitudinale con abside. Nei lati della chiesa, possiamo notare grandi archetti sostenuti da lesene che si appoggiano su una bassa
zoccolatura. L'interno è illuminato da due monofore situate nei lati ed è ipotizzabile che nell'abside ci fosse un'altra
luce, forse eliminata durante il restauro. Nell'Ottocento, secondo la testimonianza di Lamarmora, chiesa e monastero si trovavano in completa rovina conseguentemente,
durante gli anni Sessanta, con la progettazione del lago del Cuga, i muri
perimetrali e ciò che rimaneva dell'abside, per non essere sommersi dalla diga, vennero smontati e
ricomposti nel sito dove si trova oggi.
Nuraghe San Leonardo e Domus di San Leonardo

Bibliografia:
- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006.
- Francesco Floris, Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&Compton editore, 2007.
- Ittiri - Monumenti e Chiese.
- Paolo Melis - Il complesso ipogeico-megalitico di Sa Figu Ittiri (SS)
- Paolo Melis - Ipotesi di Preistoria Ittiri-Sassari
Etichette:
archeolbia,
archeolbia.blogspot.com,
archeologia,
archeologia della sardegna,
domus de janas,
durdica bacciu,
guida turistica,
guide olbia,
guide turistiche,
ittiri,
san leonardo,
turismo
lunedì 9 ottobre 2017
Habla Español? Corso di spagnolo per il turismo - ArcheOlbia
Per info e contatti: 3456328150 - archeolbia@gmail.com
Il corso si rivolge principalmente a coloro che
desiderano approfondire la conoscenza della grammatica spagnola,
migliorare le proprie abilità comunicative e, allo stesso tempo, acquisire un
lessico specifico relativo al turismo e alle attività ricreative in generale. È
perfetto per coloro che lavorano nel settore turistico, come guida, receptionist,
agente di viaggio, accompagnatore turistico. L'obiettivo del corso è quello di
fornire agli studenti una solida base della lingua spagnola, sulla quale
sviluppare le abilità comunicative. Gli studenti impareranno a gestire
situazioni nelle quali una buona comunicazione è essenziale, con particolare attenzione
al settore turistico.
Obiettivi
del corso
- Fornire ai professionisti del settore le abilità necessarie per svolgere il proprio lavoro in spagnolo.
- Fornire agli studenti una conoscenza di base del settore turistico spagnolo, con particolare attenzione all'aspetto comunicativo.
- Conoscere le culture e gli spazi geografici galiziani e spagnoli, così come le sue offerte turistiche. Familiarizzarsi con il lessico del settore alberghiero, della ristorazione e degli intermediari turistici. Conoscere il mondo del lavoro nel settore del turismo...
Contenuti
del corso
Il programma
di studio è pensato in modo tale da fornire allo studente una conoscenza di
base della grammatica spagnola, delle funzioni della lingua, del lessico e
della cultura, attraverso attività orali, scritte ed esercizi di comprensione.
- Lessico specifico: hotel, viaggi ed escursioni, l'agente di viaggio
- Lingua scritta: canali interni ed esterni di comunicazione
- Comprensione orale: testi orali, dialoghi, presentazioni, simulazione di situazione reali
- Esercizi grammaticali
- Corrispondenza commerciale
- Gestione prenotazioni, visite guidate, rispondere al telefono e gestione del servizio clienti.
Svolgimento

Costo
200 euro (IVA inclusa)
mercoledì 4 ottobre 2017
Cortes Apertas 2017 - Tonara
di Durdica Bacciu
Ph D.Ricciu
'O gentile Tonara, terra de musas santa e beneitta', così Peppinu Mereu, il più grande poeta in lingua sarda, descriveva il suo borgo natio.
Situata ai piedi del M. Muggianeddu (1.468 m.), con un'altitudine fra gli 850 e i 1030 metri slm, Tonara, formata dai quattro pittoreschi rioni di Teliseri, Arasulè, Su Pranu e Toneri, è uno dei centri più elevati in Sardegna. Percorrendo i viottoli del centro storico, dove ancora si trovano le antiche case con i balconi in legno (istauleddos ammantaos), si respira una suggestiva atmosfera d'altri tempi.
La ridente posizione dell'abitato, l'aria salubre, l'acqua pura, i boschi e le sorgenti, come peraltro l'innata ospitalità dei suoi abitanti, sono le attrattive del paese, già conosciuto come luogo depositario di tradizionali produzioni artigianali tra cui torrone e campanacci.
Eccovi alcuni scatti della giornata con ArcheOlbia
Ph D.Ricciu
'O gentile Tonara, terra de musas santa e beneitta', così Peppinu Mereu, il più grande poeta in lingua sarda, descriveva il suo borgo natio.
Situata ai piedi del M. Muggianeddu (1.468 m.), con un'altitudine fra gli 850 e i 1030 metri slm, Tonara, formata dai quattro pittoreschi rioni di Teliseri, Arasulè, Su Pranu e Toneri, è uno dei centri più elevati in Sardegna. Percorrendo i viottoli del centro storico, dove ancora si trovano le antiche case con i balconi in legno (istauleddos ammantaos), si respira una suggestiva atmosfera d'altri tempi.
La ridente posizione dell'abitato, l'aria salubre, l'acqua pura, i boschi e le sorgenti, come peraltro l'innata ospitalità dei suoi abitanti, sono le attrattive del paese, già conosciuto come luogo depositario di tradizionali produzioni artigianali tra cui torrone e campanacci.
Eccovi alcuni scatti della giornata con ArcheOlbia
Etichette:
archeolbia,
archeolbia.blogspot.com,
cortes apertas,
cortes con archeolbia,
escursioni archeolbia,
escursioni sardegna,
guide turistiche,
guide turistiche olbia,
guide turistiche sardegna,
tonara
mercoledì 14 giugno 2017
Buone Vacanze da ArcheOlbia
ArcheOlbia.blogspot vi augura Buone Vacanze ma rimane a Vostra disposizione per Informazioni e Tour archeologici
3425129458
mercoledì 26 aprile 2017
Megaron a doppio antis di Dom'e Orgia Esterzili - ArcheOlbia
di Marcello Cabriolu
Ph Durdica Bacciu
Ph Durdica Bacciu
Il
megaron di Domu ‘e Orgìa, riconducibile al XIV sec. a.C., venne edificato ad
una quota di 970 mt s.l.m. circa, all’imbocco di un valico. Potenzialmente la
struttura controlla l’altipiano di Taccu
Mauruoi e le sue numerose sorgenti, che in epoca preistorica dovevano
essere sicuramente gestite dalle genti dei nuraghi. La potenzialità
dell’insediamento è evidenziata inoltre dal fatto che il valico occupato sia
stato in passato il passaggio obbligato dei percorsi di transumanza verso le
pianure dal clima più mite. La struttura si mostra di forma rettangolare, con doppio
antis, e circondata da un recinto ovale. La tecnica edilizia, nonostante siano
stati utilizzati materiali resi a lastre, si presenta sempre del tipo a “sacco”,
e l’edificio si eleva con almeno un atrio-vestibolo e due ambienti interni
separati da un tramezzo, con un ingresso sormontato da un architrave e una luce
di scarico. Vi si accede attraversando un vestibolo marginato da una panchina
e, oltrepassando il primo ingresso, si entra nella sala più grande, anch’essa
contornata da un sedile, interrotto a sinistra da una lastra ortostatica.
L’ambiente più interno, a cui si accede attraverso un ingresso poderoso
architravato, si rivela di dimensioni ridotte rispetto al precedente, ma anche
questo adorno di un sedile.
Attualmente non ci è dato sapere che tipo di copertura fosse stata utilizzata, ma alcuni studiosi suppongono si trattasse di un tetto a doppio spiovente. All’interno del recinto ovale si trovano i residui di altre strutture, mentre altre ancora si intravedono qualche centinaio di metri più a Sud, testimoniando quanto il complesso fosse molto più ampio rispetto a quanto risulti evidente attualmente. L’indagine archeologica ha rivelato la presenza di svariata utensileria sia litica - come pestelli macine e lisciatoi - che fittile - olle e ciotole -, oltre ad una discreta quantità di prodotti bronzei. Tramite confronti con edifici dell’Età del Bronzo/Ferro della penisola e del Mediterraneo orientale, l’edificio parrebbe un centro religioso caratterizzato da un forte potere politico/economico. Attraverso questi confronti si evincono elementi sociali di genere femminile con ruoli di potere o di rappresentanza nella Sardegna del XII sec. a.C.
Attualmente non ci è dato sapere che tipo di copertura fosse stata utilizzata, ma alcuni studiosi suppongono si trattasse di un tetto a doppio spiovente. All’interno del recinto ovale si trovano i residui di altre strutture, mentre altre ancora si intravedono qualche centinaio di metri più a Sud, testimoniando quanto il complesso fosse molto più ampio rispetto a quanto risulti evidente attualmente. L’indagine archeologica ha rivelato la presenza di svariata utensileria sia litica - come pestelli macine e lisciatoi - che fittile - olle e ciotole -, oltre ad una discreta quantità di prodotti bronzei. Tramite confronti con edifici dell’Età del Bronzo/Ferro della penisola e del Mediterraneo orientale, l’edificio parrebbe un centro religioso caratterizzato da un forte potere politico/economico. Attraverso questi confronti si evincono elementi sociali di genere femminile con ruoli di potere o di rappresentanza nella Sardegna del XII sec. a.C.
Dal
paese di Esterzili seguire le indicazioni per il Monte Santa Vittoria e il
Complesso Domu’e Orgìa. Percorrere la strada asfaltata di penetrazione agricola
che indica Monte Santa Vittoria e percorrerla per diversi chilometri sino a
quando si giunge alla vetta. Per arrivare al megaron, oltrepassare la pineta e proseguire
lungo la stessa strada verso Escalaplano. Dopo pochi chilometri ancora, ormai scesi
visibilmente di quota, in prossimità di un crocevia, si potrà vedere il
monumento sulla sinistra a pochi metri dalla strada. L’area, libera
all’accesso, è delimitata da un cancello e da una recinzione.
Etichette:
archeolbia,
archeolbia.blogspot.com,
archeologia della sardegna,
durdica bacciu,
guide olbia,
guide turistiche,
guide turistiche sardegna,
marcello cabriolu,
olbia
domenica 16 aprile 2017
Il Nuraghe Adoni di Villanovatulo - ArcheOlbia
di Marcello Cabriolu
Ph Internet
Il complesso del Nuraghe Adoni, conosciuto sin dai primissimi anni del milleottocento, venne indagato solamente dal millenovecentonovantasette al millenovecentonovantanove per intervento del prof. Mario Sanges. Il complesso si è rivelato costituito da un mastio A attorniato da un bastione quadrilobato costituito dalle torri B, C, D, E, rispettivamente collocate a E, N, W, S e circondato ulteriormente da un antemurale turrito. Fondamentalmente la struttura si poggia sopra un tacco di calcare ben visibile nel settore orientale e, data la forma irregolare e non simmetrica nonostante le torri si mostrino ad addizione concentrica, in origine, attorno al XVI sec. a.C., doveva essere un protonuraghe che comprendeva il mastio A e la cortina panciuta a sud. L’elemento litico usato sono dolomie e calcari assemblati sostanzialmente senza rispettare filari e con il supporto di numerose zeppe di sostegno combinati a creare un indubbio paramento a “sacco”. Si accede da un ingresso leggermente sopraelevato sistemato tra la cortina curvilinea a S e la torre E, sulla sinistra si accede alla torre con feritoie mentre sulla destra si sale, attraverso un corridoio stretto, verso il secondo livello del complesso.
La torre E, descritta con feritoie, si presenta molto simile a quella del Nolza di Meana Sardo o del Serbissi di Osini, quindi come queste è inquadrabile, soprattutto in virtù del distacco dal corpo del complesso e di un rinvenimento di un ripostiglio nelle vicinanze, come una fornace per l‘estrazione dei metalli. La rampa d’ingresso conduce ad una sorta di pianerottolo superiore che alcuni studiosi denominano come cortile Y, a ovest del mastio, e che si mostra simmetrico al cortile X sistemato a est del mastio. Ci sono valide motivazioni per credere che questo non sia altro che un unico elemento, un corridoio anulare, che circonda il residuo del piano superiore del bastione, proprio come quello che circonda la sala al piano terra del Santu Antine di Torralba. Si parla di residuo del piano superiore del mastio innanzitutto perché l’antica sala superiore voltata a tholos è scoperchiata e poi perché lo spessore murario è parecchio più stretto del livello sottostante, il che fa supporre che alla parte superiore della torre manchi qualche “rifascio”. Da sottolineare che al centro della sala, resa in dolomia, sono stati riposti i mensoloni di coronamento in calcare e basalto che in origine donavano all’apice del mastio una composizione bicromatica. Si è già parlato dell’andito verso la torre E per aggiungere che dal corridoio anulare al primo piano partono anche gli altri anditi che conducono alle torri secondarie B, C, D. In particolare il percorso verso la torre B, come si suppone avvenisse per la torre D, si sviluppa curvilineo e si ferma a quota mt 4 dal pavimento della sala, alta circa mt 7, facendo ipotizzare che l’ambiente fosse diviso in due livelli da un soppalco in legno. La parte settentrionale del bastione presenta un andamento irregolare che suggerisce una maggior ampiezza nell’estensione e la presenza di qualche altra torre riunita al corpo principale da un antemurale con torri. In particolare il settore settentrionale si amplia in un cortile che ospita una cisterna con copertura a tholos, profonda circa 3 mt. Questa, resa in calcare e con un paramento a “sacco” riempito di argilla e pomice, opportunamente indagata, mostra un deposito di vasi e ceramiche per la fruizione delle acque. Il complesso è circondato da un villaggio dove si possono individuare almeno dodici capanne con una scalinata che conduce al sottostante insediamento, ancora da indagare, che si sviluppa nel bosco. Qui si possono osservare strutture raggruppate a isolati con vani concentrati su cortili. L’analisi del deposito e le forme edilizie ci mostrano un periodo di ampliamento e di utilizzo che va dal XIII al X sec.a. C. almeno, testimoniando un fase di vita ricca e florida che vedeva la forgiatura di lesine, pugnali, punte di lance, scalpelli, navicelle, pannelle di rame, brocche, bracciali e tanto altro materiale per le esigenze di vita quotidiana.
Ph Internet
Il complesso del Nuraghe Adoni, conosciuto sin dai primissimi anni del milleottocento, venne indagato solamente dal millenovecentonovantasette al millenovecentonovantanove per intervento del prof. Mario Sanges. Il complesso si è rivelato costituito da un mastio A attorniato da un bastione quadrilobato costituito dalle torri B, C, D, E, rispettivamente collocate a E, N, W, S e circondato ulteriormente da un antemurale turrito. Fondamentalmente la struttura si poggia sopra un tacco di calcare ben visibile nel settore orientale e, data la forma irregolare e non simmetrica nonostante le torri si mostrino ad addizione concentrica, in origine, attorno al XVI sec. a.C., doveva essere un protonuraghe che comprendeva il mastio A e la cortina panciuta a sud. L’elemento litico usato sono dolomie e calcari assemblati sostanzialmente senza rispettare filari e con il supporto di numerose zeppe di sostegno combinati a creare un indubbio paramento a “sacco”. Si accede da un ingresso leggermente sopraelevato sistemato tra la cortina curvilinea a S e la torre E, sulla sinistra si accede alla torre con feritoie mentre sulla destra si sale, attraverso un corridoio stretto, verso il secondo livello del complesso.
La torre E, descritta con feritoie, si presenta molto simile a quella del Nolza di Meana Sardo o del Serbissi di Osini, quindi come queste è inquadrabile, soprattutto in virtù del distacco dal corpo del complesso e di un rinvenimento di un ripostiglio nelle vicinanze, come una fornace per l‘estrazione dei metalli. La rampa d’ingresso conduce ad una sorta di pianerottolo superiore che alcuni studiosi denominano come cortile Y, a ovest del mastio, e che si mostra simmetrico al cortile X sistemato a est del mastio. Ci sono valide motivazioni per credere che questo non sia altro che un unico elemento, un corridoio anulare, che circonda il residuo del piano superiore del bastione, proprio come quello che circonda la sala al piano terra del Santu Antine di Torralba. Si parla di residuo del piano superiore del mastio innanzitutto perché l’antica sala superiore voltata a tholos è scoperchiata e poi perché lo spessore murario è parecchio più stretto del livello sottostante, il che fa supporre che alla parte superiore della torre manchi qualche “rifascio”. Da sottolineare che al centro della sala, resa in dolomia, sono stati riposti i mensoloni di coronamento in calcare e basalto che in origine donavano all’apice del mastio una composizione bicromatica. Si è già parlato dell’andito verso la torre E per aggiungere che dal corridoio anulare al primo piano partono anche gli altri anditi che conducono alle torri secondarie B, C, D. In particolare il percorso verso la torre B, come si suppone avvenisse per la torre D, si sviluppa curvilineo e si ferma a quota mt 4 dal pavimento della sala, alta circa mt 7, facendo ipotizzare che l’ambiente fosse diviso in due livelli da un soppalco in legno. La parte settentrionale del bastione presenta un andamento irregolare che suggerisce una maggior ampiezza nell’estensione e la presenza di qualche altra torre riunita al corpo principale da un antemurale con torri. In particolare il settore settentrionale si amplia in un cortile che ospita una cisterna con copertura a tholos, profonda circa 3 mt. Questa, resa in calcare e con un paramento a “sacco” riempito di argilla e pomice, opportunamente indagata, mostra un deposito di vasi e ceramiche per la fruizione delle acque. Il complesso è circondato da un villaggio dove si possono individuare almeno dodici capanne con una scalinata che conduce al sottostante insediamento, ancora da indagare, che si sviluppa nel bosco. Qui si possono osservare strutture raggruppate a isolati con vani concentrati su cortili. L’analisi del deposito e le forme edilizie ci mostrano un periodo di ampliamento e di utilizzo che va dal XIII al X sec.a. C. almeno, testimoniando un fase di vita ricca e florida che vedeva la forgiatura di lesine, pugnali, punte di lance, scalpelli, navicelle, pannelle di rame, brocche, bracciali e tanto altro materiale per le esigenze di vita quotidiana.
Come raggiungerlo
Dall’abitato
di Villanova Tulo prendere la SP52 per Laconi. Dopo circa 3,5 km svoltare a
sinistra ed imboccare una strada sterrata ma agevole che sale sull’altipiano
che ospita il nuraghe. Al termine della strada si trova la piazzola di sosta
dove parcheggiare l’auto. Si procede quindi a piedi per qualche centinaio di
metri sullo stradello in salita fino a giungere alla pinnetta in cui è ospitata
la biglietteria.

Etichette:
archeolbia,
archeolbia.blogspot.com,
archeologia,
archeologia della sardegna,
archeologia in sardegna,
didattica,
guida turistica,
guide turistiche,
guide turistiche olbia,
nuraghe adoni,
villanovatulo
Iscriviti a:
Post (Atom)