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Associazione ArcheOlbia
Promozione e Valorizzazione dei Beni Culturali

Guida turistica - Accompagnatore turistico - Attività didattiche - Corsi di formazione - Progettazione di attività culturali

ArcheOlbia
Piazza San Simplicio c/o Basilica Minore di San Simplicio
07026 Olbia (OT)
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3456328150 Durdica - 3425129458 Marcello -
3336898146 Stefano
C.F. 91039880900


“Aprire il passato significa raccontarlo. Alla comunità scientifica sì, ma soprattutto alla comunità dei cittadini cui il lavoro degli archeologi e, più in generale, degli operatori dei beni culturali deve rivolgersi.”.
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sabato 10 febbraio 2018

Corso Addetto Info Point e Accoglienza turistica - Olbia



L'Associazione ArcheOlbia organizza il Primo Corso di Addetto Info Point e Accoglienza turistica.
Inizio corso il 19 marzo 2018
Per info e contatti 3456328150 oppure archeolbia@gmai.com

- Addetto Info Point
 E' una figura professionale che si occupa di fornire informazioni e accoglienza ai Turisti che lo richiedono. Ha il compito di accomodare le loro richieste e verificare il loro grado di soddisfazione.
Ha il ruolo di accogliere e far conoscere il territorio sotto tutti i punti di vista, dalla richiesta di una farmacia alla partenza del treno o nave. Ha la responsabilità di essere chiaro, gentile e disponibile.
Conosce benissimo il territorio dove lavora. E' il biglietto da visita più importante di una città!
  
- Cosa fà
  1. Informa sull'offerta turistica di un territorio: alberghi, attività, ristorazione, spiagge, eventi, mostre, attrattive locali etc.
  2. Interpreta la richiesta del cliente
  3. Propone escursioni, visite guidate e servizi in generale
  4. Effettua prenotazioni, preventivi di viaggio e tour turistici
  5. Fornisce informazioni sulle norme giuridiche e sanitarie in base alla stagione e al posto che interessa (aree marine protette, parchi regionali, riserve etc.)
  6. Gestisce la relazione con i clienti
  7. Offre assistenza durante la fruizione del servizio
  8. Rileva questionari turistici       
- Inquadramento
 Lavoratore dipendente nel settore pubblico o privato

- Competenze e attitudini
  • Conoscenza lingua inglese
  • Conoscenza seconda lingua europea
  • Conoscenza della normativa sanitaria
  • Conoscenza della normativa turistica
  • Capacità di applicare le tecniche di accoglienza
  • Capacità di applicare le tecniche di informazione
  • Capacità di analisi dei bisogni del cliente e turista
  • Capacità di gestire reclami
  • Capacità di riconoscere i bisogni del turista
  • Capacità di fare preventivi     
Competenze trasversali 
Ottime capacità organizzative, comunicative, di ascolto, relazionali, di orientamento Cliente/Utente, di programmazione e pianificazione
Carateristiche richieste
Precisione, informazione e aggiornamento continuo, serietà e sorriso
Formazione
Corsi professionali con personale qualificato, laurea in Sc. del Turismo o Gestione dei sistemi turistici, Economia del Turismo
Dove lavora
Svolge la sua professione come dipendente diretto presso le agenzie di viaggio, info point sia pubblici che privati, uffici di accoglienza turistica, fiere, congressi o grandi eventi.
Grado di responsabilità
Medio/Alta
Grado di Autonomia
Lavora in Team e deve essere predisposto alle trasferte
Materie di insegnamento
- Lingue straniere
- Arte e territorio
- Discipline turistiche
- Psicologia del Turista
- Diritto e legislazione turistica
- Geografia turistica
- Preventivi e progettazione itinerari
- Gestione reclami
Durata corso
80 ore

mercoledì 22 marzo 2017

Il nuraghe Nolza di Meana Sardo - ArcheOlbia



di Marcello Cabriolu
Ph Internet

L’altipiano scistoso di Su Pranu, sito nella Barbagia di Belvì, ospita nella sua cima più alta, Cuccuru Nolza (736 mt s.l.m.), l’omonimo complesso nuragico già frequentato attorno al XVI sec. a.C.. Il nuraghe si presenta ora con un bastione quadrilobato che si accentra attorno al mastio, costituito da una torre arcaica A (posta curiosamente al livello superiore) preceduta attualmente ad est e a nord da un cortile o terrazzo semicircolare che in antichità era probabilmente un corridoio anulare coperto, inglobato nella massa muraria del rifascio. In origine, attorno al XV sec.a.C., con molta probabilità il complesso era un trilobato formato dal mastio A e dalle torri E  (a nord-ovest) ed F (ad est), entrambe elevate in scisto. Successivamente si assemblarono le torri D (a sud-ovest) e C (a sud-est), costruite ed accorpate con del porfido.
La sala relativa al mastio A, posta infatti a livello superiore, si presenta di forma sub circolare con un alzato tendente all’ogiva. Vi si penetra tramite un ingresso architravato sormontato da una finestrella di scarico per giungere all’interno dove in antico stava una nicchia, frontale all’ingresso, ora tamponata. All’esterno di questo ambiente si presenta attualmente un terrazzo che in origine doveva costituire un corridoio anulare coperto e inglobato nella massa muraria del rifascio. Una fase successiva mostra che in tale spazio venne predisposto un focolare di lastre ortostatiche mentre, inglobato nella massa muraria alle spalle del mastio A, venne creato una sorta di pozzetto.
Le caratteristiche e le peculiarità del pozzetto potrebbero magari in un futuro rivelare una scala discendente verso la nicchia murata o la massa muraria del bastione ancora inesplorata. Attualmente si accede al bastione attraverso un ingresso architravato sormontato da una finestrella di scarico, aperto nella cortina occidentale, mentre tramite una scala curvilinea si sale al terrazzo antistante il mastio A. Al piano terra il bastione si presenta quasi completamente murato da una massa impenetrabile. È formato da quattro torri: C, D, E, F assemblate rispettivamente dalle cortine sud, ovest, nord, est ed è reso per metà in scisto e per metà in porfido. Ad alcune di queste torri - come ad esempio a quella D - si può accedere dal primo livello, dove, in prossimità della cortina occidentale, oltre alla scala per il secondo livello, si apre anche un ingresso ad ogiva per la torre, il cui piano di calpestio è più basso del corridoio.  La volta si mostra a tholos ma tutt’oggi residua scoperchiata mentre nelle pareti, rese con conci disposti a “nido d’ape”, sono ricavate feritoie rettangolari ed ogivali.
Per accedere alla torre C, scoperchiata anch’essa, è necessario raggiungere il secondo livello e penetrarvi attraverso una strettissima scalinata, verosimilmente non di pubblico utilizzo e posta fronte al mastio A, chiusa da un soffitto basso e a doppio spiovente. La sala relativa a questa torre si mostra nell’alzato tendente ad un cilindro anziché ad ogiva e i conci di porfido, in cui è resa con criterio a “nido d’ape”, risultano parecchio anneriti come se avessero subito dei processi di combustione. L’ambiente, il quale trova corrispondenza nella torre E del Nuraghe Adoni, potrebbe inquadrarsi come fornace, molto simile alla torre B del Nuraghe Serbissi di Osini, sia in virtù dei tantissimi reperti bronzei rinvenuti nel sito sia in considerazione della relativa vicinanza del contesto minerario, sfruttato nella preistoria, di Funtana Raminosa di Gadoni. La torre F risulta tutt’ora chiusa al pubblico in quanto si stanno ancora indagando i materiali depositati sul fondo, mentre la torre E risulta completamente ingombra di crollo.



Alla periferia sud di Meana Sardo, anziché imboccare la SS 128 in direzione di Laconi e Aritzo, svoltare a destra in una strada di penetrazione agricola che sale verso l’altipiano. Il percorso, prima asfaltato e poi sterrato ma sempre agevole e sicuro, si sviluppa per circa 8 km segnalato da numerosi cartelli turistici che indicano il complesso archeologico. Una volta risaliti nell’altipiano di Su Pranu il sentiero giunge a circa 100 mt dal complesso nuragico. L’area è servita da biglietteria.