Riscoprire
tracce, segni, testimonianze del passato. Riappropriarsi delle proprie
tradizioni civili e religiose per rafforzare la propria identità, il
senso di appartenenza alla comunità.
Questo lo scopo di Monumenti Aperti, la
Manifestazione nata nel 1997 a Cagliari grazie ad una intuizione
dell’Associazione Ipogeo e per iniziativa dell’associazionismo civile e
culturale con il sostegno di diverse Istituzioni, in primis
dell’Amministrazione Comunale del Comune capoluogo a cui dopo alcuni
anni si è unito anche quello della Regione Autonoma della Sardegna.
Organizzatore della Manifestazione è l’Associazione Imago Mundi
Onlus, che usufruisce della collaborazione e del contributo
dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Cagliari, dell’Assessorato
al Turismo e dell’Assessorato alla Cultura della Regione Sardegna, e del
supporto organizzativo fondamentale del Consorzio Camù che riunisce al
suo interno i Centri Comunali d’arte e Cultura del sistema museale
cagliaritano. La manifestazione è coordinata da un Comitato Tecnico
scientifico composto da istituzioni e Associazioni Culturali.
Ideata per costituire uno stimolo alla tutela e valorizzazione dei
Beni culturali e ambientali e come occasione di comune impegno tra
associazioni, scuole, enti pubblici e privati e istituzioni, la
manifestazione è stata premiata, sin dalla prima edizione, da una
imponente partecipazione popolare: un grande successo di numeri, ma
soprattutto una grande occasione di crescita civile e culturale, per i
volontari e gli studenti impegnati e per i partecipanti-visitatori.
Monumenti aperti è ormai una realtà importante dietro la
quale si muove una macchina organizzativa che coordina migliaia di
volontari. Quasi centomila visitatori affollano nei due giorni di
apertura i numerosissimi siti di Cagliari, aperti gratuitamente e che,
in alcuni casi, sono visitabili solo in questa occasione.
La formula prevede che nei giorni della Manifestazione quanti più
monumenti, in particolare tra quelli normalmente chiusi o difficilmente
accessibili, siano aperti e spiegati al pubblico grazie a visite guidate
condotte da volontari e studenti delle scuole.
Appositi percorsi sono stati studiati per non udenti e non vedenti,
così come sono state realizzate visite guidate pensate appositamente per
i bambini. Un ricco programma di eventi collaterali, di animazione
musicale, di installazioni sonore ed esibizioni teatrali nei monumenti e
nelle piazze contribuisce a rendere la manifestazione ancora più
coinvolgente e stimolante.
L’evento è anche una golosa opportunità per assaporare lungo i
percorsi culturali e artistici proposti, le specialità enogastronomiche
della Sardegna.
La Manifestazione, originale nella sua realizzazione, fonda le proprie basi sul principio che un’ Associazione di volontariato, o comunque appartenente al terzo settore, adotta una Scuola che adotta a sua volta un Monumento.
Le schede descrittive di ciascun Bene Culturale sono raccolte in un
opuscolo, diventato una valida guida della città per turisti e cittadini
tutti.
In misura sempre maggiore Monumenti Aperti è
diventato un appuntamento diffuso su tutto il territorio regionale: un
collettivo, straordinario appuntamento con la storia della Sardegna che,
grazie alla sua articolazione favorisce il movimento di visitatori
all’interno della regione, che rappresenta, oltre che un’occasione di
crescita civile e culturale, un rilevante fattore di attrattiva
turistica.
Il successo costantemente riscosso da una manifestazione come Cagliari
Monumenti Aperti, dopo otto anni indusse l’Amministrazione Regionale a
farla propria per estenderla dal capoluogo a più vaste aree del
territorio della Sardegna, nell’intento di sollecitare ulteriormente un
turismo interno che va oggi assumendo sempre maggior rilevanza. Nel 2004
per l’VIII Edizione di Monumenti Aperti,
dunque, la Manifestazione ha raggiunto una dimensione regionale. Per la
prima volta due Assessorati regionali – il Turismo ed i Beni Culturali –
assicurarono il proprio patrocinio ed il pieno sostegno all’iniziativa.
Dai primi passi mossi nel 1997 l’iniziativa è cresciuta enormemente,
in termini qualitativi e di diffusione, valorizzando anche i centri
storici minori. Monumenti Aperti ha voluto
palesare che non solo i grandi centri urbani vantano una memoria
consolidata della propria storia e del proprio sviluppo urbano, ma che
con ugual dignità altre memorie si affacciano alla conoscenza e si
offrono per essere vissute e riconosciute come storicamente rilevanti.
La Manifestazione ha contribuito a rendere altre realtà regionali
consapevoli del valore della propria memoria e del potere attrattivo
dei luoghi che ne sono testimoni.
Negli anni la manifestazione ha, quindi, mirato ad una prospettiva
“estesa”, ad una crescita territoriale: da evento cittadino,
circoscritto alla città di Cagliari, ha raggiunto una dimensione
regionale in poco tempo, coinvolgendo più di 100 comuni, e dal 2014,
nell’anno in cui la manifestazione è diventa “maggiorenne”, per la prima
volta, Monumenti Aperti ha varcato le coste
sarde per approdare in Piemonte nel paese di Santo Stefano Belbo, in
provincia di Cuneo, dove nel 1908 nacque il grande Cesare Pavese, e il
coinvolgimento a livello nazionale è destinato a crescere, magari
raggiungendo presto anche realtà europee e internazionali.
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