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domenica 17 aprile 2016

Domus de Janas Molia - Illorai

di Durdica Bacciu
Ph: D.Bacciu

durdica bacciu



La Necropoli è stata scavata nel 1976 durante i lavori per la costruzione della strada Borore-Olbia, durante lo sbancamento della collina di tufo. Gli scavi sono stati finanziati dalla Cassa del Mezzogiorno (1976, 1977-78,1983-84) per il conto del Consorzio Industriale della Sardegna Centrale, mentre la terza campagna è stata su concessione ministeriale dell'Ist. di Antichità, Arte e Discipline Etnodemologiche (Università di Sassari). Gli scavi sono stati diretti dalla Dott.ssa G. Tanda con gli studenti dell'Università di Sassari.
durdica baciu
La necropoli è composta da 10 ipogei e la datazione va dal IV (Cultura di Ozieri) sino agli ultimi secoli del I millennio a.C. (punico-romano). La necropoli risulta inserita vicino ad  un contesto abitativo (a circa 700 mt), dove sono visibili le tracce di un villaggio neolitico in località Metallurgica Tirso (Bolotana) formato da capanne circolari e murature rettilinee.

I materiali archeologici trovati sono di notevole quantità e particolarmente interessanti, si tratta di reperti in ceramica o pietra legati al culto del defunto e sistemati vicino alla sepoltura. Sono stati trovati:fiaschi, tazze, olle, tripodi e fusaiole, punte di freccia, lame o coltelli, raschiatoi in ossidiana, macine e lisciatoi in pietra, scodelle emisferiche. I reperti più numerosi  si riferiscono alla cultura di Ozieri e confermano la teoria delle comunità preistoriche stanziate a Molia o meglio ancora della grande piana di Ottana.

durdica bacciu


durdica bacciu

 La tomba I viene scavata nel 1976 e si presenta con un dromos (con una lunghezza di 24 metri e larghezza di 4 mt c.), una anticella semicircolare di diametro 10,50 m priva di soffitto e parete d'ingresso, (con il rinvenimento di coppelle per il rito propiziatorio con offerte di libagioni e cibi, in particolare grano e animali) e con le pareti interne e il pavimento ricoperti di una malta color rosso ocra e grigio scuro, per terminare con 11 celle. Le celle 2 e 3 hanno forma quadrata mentre le altre devono essere ancora scavate. 
Al momento dello scavo, questa domus risultava un unicum in Sardegna perchè ancora non si conoscevano ambienti intonacati con l'ocra. Possiamo confermare la provenienza locale del materiale utilizzato grazie alle indagini chimiche effettuate sull'intonaco della domus. Sulle pareti possiamo notare i segni dello scalpello impiegato per la loro realizzazione, strumento reso in basalto, visto i numerosi rinvenimenti sul terreno indagato. 



durdica bacciu


 Come arrivare:
Si esce da Illorai in direzione di Nuoro, sino ad incontrare la Provinciale n. 153; ci si immette in direzione Sud, verso Ottana. Dopo aver incrociato la Statale 129, da Macomer a Nuoro, si prosegue ancora in direzione Ottana per circa 2,5 km, sino a rasentare l'area dove è scavata la necropoli.




 Bibliografia
-G. Tanda, "Notiziario", in Rivista di Scienze Preistoriche, 1977, pp. 360-366;
-G. Tanda, "Alcune considerazioni sul sito archeologico di Molia-lllora (SS)", in Quaderni Bolotanesi, 6, 1980, pp. 63-77;
-G. Tanda, "Analisi chimico-mineralogiche di un campione di parete dipinta della domus de janas I di Molia-Illorai", in Rivista di Scienze Preistoriche, XXXVI, 1-2, 1981, pp. 291-300;
-G. Tanda, "Illorai (Sassari). Loc. Molia", in I Sardi, La Sardegna dal Paleolitico all'età romana, a cura di E. Anati, Milano, Jaca Book, 1984, pp. 275-277;
-G.M. Demartis, "Alcune osservazioni sulle domus de janas riproducenti il tetto della casa dei vivi", in Nuovo Bullettino Archeologico Sardo, 1, 1984, pp. 9, 17;
-G. Tanda-A. Mura-G. Pittui, "Itinerario n. 1 – Illorai, necropoli a domus de janas di Molia", in Goceano. I segni del passato, catalogo alla mostra, Sassari, Chiarella, 1992, pp. 109-113.
-http://www.luigiladu.it/Articoli/cpuddu_molia_2015.pdf 

durdica bacciu
durdica bacciu


 

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