Ph: Durdica Bacciu
Per le prime fasi dell’architettura romanica in
Sardegna si può inserire la chiesetta di Santa Maria di Palmas. La prima fase costruttiva dell’edificio si può datare ai primi decenni dell’XI
secolo. Seguendo gli studi la
chiesa sarebbe stata donata ai monaci Vittorini di Marsiglia e viene ricordata per la prima volta nelle fonti documentarie nel 1066, quando il giudice di Càlari Orzocco Torcotorio I de Lacon-Gunale ne fece dono ai monaci Cassinesi, insieme ad altri cinque titoli, fra i quali la non lontana chiesa di Santa Marta a Villarios. Successivamente la Chiesa fu donata ai monaci di San Vittore di Marsiglia (1089), dal Giudice Costantino I Salusio II, figlio di Torchitorio, che la tolse ai cassinesi senza l'assenso del Vescovo. Solo una decina d'anni dopo, il Papa Pasquale II la restituì al Vescovo diocesano.
Realizzata in conci calcarei e trachitici, la chiesa è costituita da una unica navata, con l’abside rivolta a
nord-ovest e rialzato attraverso un basso zoccolo. Il fianco settentrionale è
scandito da larghe paraste d’angolo, mentre tre semicolonne, suddividono
l’abside e si possono notare due monofore oggi
tamponate; la base della semicolonna sinistra, a differenza del resto
dell’edificio, è in tufo verdognolo. La facciata a capanna, molto
semplice, è conservata nella sua fase romanica fino a circa due terzi
dell’altezza, mentre la parte soprastante con il campanile a vela è da
ascrivere a un rimaneggiamento del XVIII secolo.
Fonte:
Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006
Francesco Floris (a cura di), La grande enciclopedia della Sardegna (8° volume), Sassari, Editoriale La Nuova Sardegna, 2007, pp. 216-219.
Come arrivare:
Chiesa di Santa Maria di Palmas: chiesa romanico pisana, sita in campagna a poca distanza dalla Statale 195,
nell'area di Palmas Vecchia
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