ArcheOlbia guida turistica Olbia archeologia della sardegna


Associazione ArcheOlbia
Promozione e Valorizzazione dei Beni Culturali

Guida turistica - Accompagnatore turistico - Attività didattiche - Corsi di formazione - Progettazione di attività culturali

ArcheOlbia
Piazza San Simplicio c/o Basilica Minore di San Simplicio
07026 Olbia (OT)
archeolbia@gmail.com
3456328150 Durdica - 3425129458 Marcello -
3336898146 Stefano
C.F. 91039880900


“Aprire il passato significa raccontarlo. Alla comunità scientifica sì, ma soprattutto alla comunità dei cittadini cui il lavoro degli archeologi e, più in generale, degli operatori dei beni culturali deve rivolgersi.”.

giovedì 17 novembre 2016

Leggende sarde: Ammuntadore - Il demone del sonno

di Durdica Bacciu
Ph: Internet

Nella tradizione popolare che parla dei demoni sardi troviamo una figura sinistra chiamata su Ammuntadore o Ammutadori. Questa figura, secondo quanto si racconta, aggredisce le persone durante il sonno, attraverso gli incubi, impedendo loro di urlare. Difatti il nome dovrebbe derivare dalla parola sarda ammuttadori=colui che ti ammutolisce, zittisce, sostantivo conosciuto non solamente nella variante campidanese ma anche in quella logudorese attraverso il verbo muttire ovvero chiamare. Nel campo degli studiosi, questa leggenda prenderebbe forma con l'arrivo dei romani nell'isola sarda, a seguito della sconfitta dell'esercito dei Cartaginesi presente sull'isola.  Tra la popolazione sarda possiamo incontrare anziani che giurano di aver visto questo personaggio, ne parlano come un demone che ti assale nella notte e che tiene sottopressione il petto. Si racconta che l'eventuale "colpito" cerchi di svegliarsi ma senza successo, provi ad alzarsi o a gridare ma la voce venga fermata in gola e non si riesca neanche ad emettere un sibilo. Si racconta che, per molti malcapitati purtroppo, si potesse arrivare anche al soffocamento. Con l'arrivo dei romani nell'Isola, s'ammuntadore venne identificato nella figura leggendaria di Incubus, derivata dal latino incubare=giacere sopra e Succubus, figura femminile tentatrice.


I testimoni parlano di un essere dalle numerose sembianze che potrebbe manifestarsi come una strega, uno scheletro oppure un demone senza un viso ben definito o ancora sanguinante. Tra i pastori c'era il terrore di addormentarsi sotto l'ombra di un albero per la paura di essere visitati nel sonno da S'Ammuntadore. 
Per allontanarlo da noi, sono state create numerose preghiere o parole, che vengono insegnate e recitate, sin da bambini, prima di andare a dormire o di prendere sonno durante la giornata.
Questa fugura è presente anche in altre culture: in Egitto è conosciuta con il nome di Jinn, in Giappone con Kanashibari e nel centro Italia (Marche e Abruzzo) come Pandafeche o Pantafa mentre in Gallura viene chiamato Pundacciu.

 Ricordiamo che "s'abrebu" o scongiuro, non viene recitato pubblicamente o messo per iscritto, per questo motivo non lo troverete in questo articolo. S'Abrebu si recita di norma in segreto e solo quando se ne ha la necessità. Si tratta di formule segrete, tramandate di generazione in generazione e come tali vanno rispettate.

Bibliografia: 
- Cappello, T. 1957-1958. Le denominazioni italiane dell'«incubo». “Atti e memorie dell'Accademia patavina di scienze, lettere ed arti” 70, III, Memorie, pp. 56-84; 
- Alimenti, A. 1989. Folletti, streghe, vampiri e altri esseri fantastici: il sonno e la notte disturbati. In: Seppilli, T. (ed.). Medicine e magie. Electa, Milano, pp. 37.42. 
- Caschili, S. 1967. Ammuttadore, ammuntadore e altri nomi dell’incubo in Sardegna. “Bollettino del repertorio e dell'atlante demologico sardo”, 2, pp. 33-37.

Nessun commento:

Posta un commento