di Marcello Cabriolu
Ph D. Bacciu
L’altipiano basaltico che domina il lato settentrionale del Lago Omodeo ospita, in regione Iloi, un complesso di svariate componenti: un nuraghe polilobato, delle Tombe dei Giganti e numerose Domus de Janas. Le ricerche condotte documentano, tramite gli innumerevoli saggi specifici, un’ampia e varia frequentazione preistorica del comune di Sedilo, mentre la descrizione analitica in merito al nuraghe è pochissima, quasi nulla. Dalla planimetria possiamo analizzare il nuraghe, che la Prof.ssa Tanda inquadra come misto, intuendone un mastio centrale circondato da un bastione trilobato.
Si suppone che il bastione, l’elemento forse più recente riconducibile al Bronzo Recente, fosse perlomeno trilobato per via delle tre torri secondarie che lo costituiscono, visto che il crollo sul lato occidentale non permette di osservare altro se non l’accenno di un corridoio. In virtù di questo si elabora che la forma originaria del complesso, inquadrabile tra il Bronzo Antico e il Bronzo Medio, fosse trapezoidale e comprendesse la torre centrale.
L’elemento utilizzato nell’erezione della struttura è il basalto, che risulta impiegato in filari ordinati di grandezza decrescente man mano che si raggiungono le parti superiori dell’edificio. La parte visitabile del complesso consiste nella torre secondaria E che presenta un ingresso con architrave senza finestrella. Tramite quest’ingresso si accede a una sala voltata a tholos integra, dove sulla sinistra si aprono una rampa di scale sopraelevata rispetto al piano di calpestio e sul fondo una nicchia sempre sopraelevata. Nella parete esterna della torre in esame risultano presenti due feritoie sovrapposte.
Degna di nota è la presenza del villaggio, dove è possibile notare l’esistenza di un isolato molto simile al complesso di Serra Orrios di Dorgali oppure ancora di Sedda ’e Sos Carros di Oliena. La parte meridionale del complesso risulta occupata dall’area funeraria, dove almeno due Tombe dei Giganti, caratteristiche dell’Età del Bronzo, emergono dal terreno. Il corridoio di entrambe le sepolture è di sezione ogivale ed è ottenuto dalla sovrapposizione, nella sepoltura A, di conci lastriformi ben lisciati con faccia a vista obliqua, mentre, nella sepoltura B, di conci poligonali più piccoli. La rifinitura venne fatta con lastre ortostatiche in basalto ben rifinito; l’ingresso venne chiuso con un portello a cui si sovrapposero un concio a dentelli e un lunotto, mentre il corridoio venne chiuso con archetti sempre più piccoli verso l’abside (parte posteriore arrotondata).
Come arrivare:
Dalla Abbasanta-Nuoro (SS 131 bis) si prende lo svincolo per Sedilo/Sud. Si costeggia l'abitato e quindi, subito dopo il campo sportivo, si svolta a sinistra. Si procede per circa 800 metri, svoltando quindi ancora a sinistra. Percorsi 400 metri la strada ha termine in un piccolo spiazzo.
Bibliografia:
M. Sequi, Nuraghi, manuale per conoscere 90 grandi torri megalitiche della Sardegna, Robbiate, Multigraf, 1985, p. 21;
G. Tanda, "La tomba n. 2 di Iloi a Sedilo. Nota preliminare alla campagna 1987", in La Sardegna nel Mediterraneo tra il Bronzo Medio e il Bronzo Recente (XVI-XIII sec. a.C.), Atti del III Convegno di studi: Un millennio di relazioni fra la Sardegna e i paesi del Mediterraneo, (Selargius, Cagliari, 19-22 novembre 1987), Cagliari, Edizioni della Torre, 1992, pp. 55-69;
Sedilo. I monumenti - 1: I monumenti situati nell'area del progetto, a cura di G. Tanda, Villanova Monteleone, Soter, 1995, pp. 113-117, pp. 122-123;
A. Depalmas, "Il territorio di Sedilo durante i tempi preistorici", in Sedilo – I: La storia, Cagliari, 1998, pp. 14-18.
Ph D. Bacciu
L’altipiano basaltico che domina il lato settentrionale del Lago Omodeo ospita, in regione Iloi, un complesso di svariate componenti: un nuraghe polilobato, delle Tombe dei Giganti e numerose Domus de Janas. Le ricerche condotte documentano, tramite gli innumerevoli saggi specifici, un’ampia e varia frequentazione preistorica del comune di Sedilo, mentre la descrizione analitica in merito al nuraghe è pochissima, quasi nulla. Dalla planimetria possiamo analizzare il nuraghe, che la Prof.ssa Tanda inquadra come misto, intuendone un mastio centrale circondato da un bastione trilobato.
Si suppone che il bastione, l’elemento forse più recente riconducibile al Bronzo Recente, fosse perlomeno trilobato per via delle tre torri secondarie che lo costituiscono, visto che il crollo sul lato occidentale non permette di osservare altro se non l’accenno di un corridoio. In virtù di questo si elabora che la forma originaria del complesso, inquadrabile tra il Bronzo Antico e il Bronzo Medio, fosse trapezoidale e comprendesse la torre centrale.
L’elemento utilizzato nell’erezione della struttura è il basalto, che risulta impiegato in filari ordinati di grandezza decrescente man mano che si raggiungono le parti superiori dell’edificio. La parte visitabile del complesso consiste nella torre secondaria E che presenta un ingresso con architrave senza finestrella. Tramite quest’ingresso si accede a una sala voltata a tholos integra, dove sulla sinistra si aprono una rampa di scale sopraelevata rispetto al piano di calpestio e sul fondo una nicchia sempre sopraelevata. Nella parete esterna della torre in esame risultano presenti due feritoie sovrapposte.
Degna di nota è la presenza del villaggio, dove è possibile notare l’esistenza di un isolato molto simile al complesso di Serra Orrios di Dorgali oppure ancora di Sedda ’e Sos Carros di Oliena. La parte meridionale del complesso risulta occupata dall’area funeraria, dove almeno due Tombe dei Giganti, caratteristiche dell’Età del Bronzo, emergono dal terreno. Il corridoio di entrambe le sepolture è di sezione ogivale ed è ottenuto dalla sovrapposizione, nella sepoltura A, di conci lastriformi ben lisciati con faccia a vista obliqua, mentre, nella sepoltura B, di conci poligonali più piccoli. La rifinitura venne fatta con lastre ortostatiche in basalto ben rifinito; l’ingresso venne chiuso con un portello a cui si sovrapposero un concio a dentelli e un lunotto, mentre il corridoio venne chiuso con archetti sempre più piccoli verso l’abside (parte posteriore arrotondata).
Come arrivare:
Dalla Abbasanta-Nuoro (SS 131 bis) si prende lo svincolo per Sedilo/Sud. Si costeggia l'abitato e quindi, subito dopo il campo sportivo, si svolta a sinistra. Si procede per circa 800 metri, svoltando quindi ancora a sinistra. Percorsi 400 metri la strada ha termine in un piccolo spiazzo.
Bibliografia:
M. Sequi, Nuraghi, manuale per conoscere 90 grandi torri megalitiche della Sardegna, Robbiate, Multigraf, 1985, p. 21;
G. Tanda, "La tomba n. 2 di Iloi a Sedilo. Nota preliminare alla campagna 1987", in La Sardegna nel Mediterraneo tra il Bronzo Medio e il Bronzo Recente (XVI-XIII sec. a.C.), Atti del III Convegno di studi: Un millennio di relazioni fra la Sardegna e i paesi del Mediterraneo, (Selargius, Cagliari, 19-22 novembre 1987), Cagliari, Edizioni della Torre, 1992, pp. 55-69;
Sedilo. I monumenti - 1: I monumenti situati nell'area del progetto, a cura di G. Tanda, Villanova Monteleone, Soter, 1995, pp. 113-117, pp. 122-123;
A. Depalmas, "Il territorio di Sedilo durante i tempi preistorici", in Sedilo – I: La storia, Cagliari, 1998, pp. 14-18.
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