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venerdì 11 novembre 2016

Semaforo di Capo Sperone - Su Semafuru - Isola di Sant'Antioco

di Durdica Bacciu
Ph D.Bacciu



I ruderi dell'ex stazione segnali si trovano in località Su Monti de Su Semafuru, sul promontorio di Capo Sperone a 176 metri di altezza e la sua posizione, a picco sul mare, consente un formidabile colpo d’occhio, mare e di terra, sino a Capo Teulada. Questo tratto di costa fu individuato dalla Regia Marina (fine XIX sec.) per l'installazione di una stazione semaforica - telegrafica per  tenere sotto controllo il Golfo di Palmas. I lavori cominciarono nel 1887 e, vista la sua posizione,  furono realizzate delle cisterne per l'approvvigionamento dell’acqua e in seguito, furono posizionati dei generatori per l'energia elettrica. Nel 1914 fu sede di una potente stazione radio della Regia Marina e, nel 1918, durante la prima guerra mondiale, fu colpita dai cannoni del sommergibile tedesco UB 48 sotto il comando di Wolfgang Steinbauer, subendo gravi danni all’antenna. 

Durante la II guerra mondiale, diventò un centro di avvistamento aeronavale con la trasmissione dei dati al Centro Raccolta Notizie di Giba per poi essere trasmessi al comando difesa di Cagliari. Il personale disposto al controllo del semaforo era composto da un capo segnalatore e sei marinai. L'importanza del sito è data anche dalla presenza della batteria antinave "A. Sogliuzzo" composta (all'epoca) da 4 cannoni da 120/45 modello Armstrong 1918 della Marina, mentre il 14 aprile del 1943, la forza aerea tedesca della Luftwaffe, installò nei dintorni del semaforo, una postazione radar in modo da controllare l'aviazione statunitense con base nel nord Africa. Sempre per l'armata tedesca, furono installate due postazioni con mitragliere da 20 mm, mentre l'Esercito Regio vi stabilì la III compagnia del 396° Battaglione Costiero.

Con la fine della guerra, la postazione radar fu smantellata dai soldati tedeschi e continuò ad essere sede della Marina Militare sino al 31 dicembre 1957, giorno della sua chiusura.

Oggi il sito appare  abbandonato e sottoposto ad atti vandalici. Dal punto di vista architettonico, l’edificio è diviso in due parti. La prima, con pianta rettangolare e tetto a doppio spiovente, era disposta per l’attività del semaforo e del personale di servizio. La seconda, rivolta a sud, di forma semicircolare nella parte anteriore, era destinata alla sala operativa con sette finestre per tenere d'occhio un gran tratto di mare. Vista frontalmente, la struttura ha l’aspetto di una torre d’avvistamento costiero, con cordolo e lastrico d’armi per l’antenna radio. Per l’ingresso alla torretta di avvistamento, situata sulla terrazza superiore, vi si accede tramite una scalinata che è realizzata in parte in granito e al suo termine in ferro. Nella parte superiore dell’ingresso principale, vi è una apertura circolare costituito da mattoni rossi. L’intero complesso è realizzato con basalto, mentre gli angoli del setto murario sono realizzati con blocchi di trachite; l’intonaco è costituito da malta di calce idraulica e sabbia marina. 

L' architettura del complesso ricorda la Torre Cala Caterina di Villasimius, adibita a semaforo dalla Regia Marina nella seconda metà del XIX secolo, oggi sede del Teleposto Capo Carbonara dell’Aeronautica Militare Italiana.  Intorno al corpo centrale possiamo notare altre costruzioni fatiscenti, un tempo destinate al personale di guardia. 

Come arrivare:
Provenendo dal centro abitato di Sant’Antioco si percorre la strada in direzione delle spiagge verso la località Canai (costa Sud-Occid. dell’isola). Proseguire per 1 km sino a trovare un bivio: qui dirigersi a sinistra verso la costa in direzione di Capo Sperone. Visita libera ma si consiglia di non entrare all'interno del fabbricato per motivi di sicurezza. Il sito è raggiungibile attraverso la strada comunale del Semaforo attualmente in discreto stato di manutenzione.

Bibliografia:

A. Monteverde - E. Belli, Ad Quartum Lapidem. Insediamento e difesa del territorio nella Sardegna meridionale, Cagliari 2001
A. Monteverde - E. Belli, Guerra! La Sardegna nel secondo conflitto mondiale, Cagliari 2003
Sardegna Fari, Il programma valorizzazione del patrimonio marittimo-costiero della Sardegna con l' Agenzia Conservatoria delle Coste, Capo Sperone, Sant'Antioco 

Vincoli:
L’area è soggetta a vincolo paesaggistico e ambientale, le costruzioni sono soggette a vincolo storico culturale ex Codice Urbani. Con delibera G.R. n. 36/22 del 04.11.2010, una parte del compendio immobiliare è stata concesso in uso alla Guardia di Finanza per l’installazione di una postazione radar per la sorveglianza costiera (vedi contratto di comodato del 10.02.2011), installazione mai avvenuta.
 
 


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