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venerdì 3 giugno 2016

Il nuraghe Loelle di Buddusò



di Marcello Cabriolu
PH D.Bacciu

durdica bacciu
Scavato dalla dott.ssa Basoli nel 1992, il Nuraghe Loelle si presenta anomalo sia nella complessità dell’impianto che nella strutturazione degli interni. La prima, data dalle forme e dagli accorgimenti architettonici, ci mostra come la struttura sia probabilmente nata come un protonuraghe e successivamente sia stata adattata alle forme più tondeggianti dei nuraghi evoluti. Uno degli accorgimenti architettonici riconoscibile come esempio di arcaicità è l’utilizzo delle diverse rocce affioranti come elementi d’appoggio sia nei muraglioni che nella struttura.
durdica bacciu
Un altro particolare degno di nota riguarda l’ingresso principale del bastione: questo non si apre né su un cortile né su un corridoio di accesso al piano terra della torre centrale ma, attraverso una rampa di gradini, si sviluppa verso il secondo livello - primo piano. La rampa di scale parte dall’ingresso verso la parte posteriore della struttura e, girando in senso orario, sale al primo piano riportando l’avventore nella parte anteriore dell’edificio. In questo punto, sempre al secondo livello, si rasenta la torre SE e si imbocca un corridoio in cui si intravedono ancora tratti di copertura a piattabande. Questo corridoio, in origine coperto, percorre tutto il prospetto del nuraghe giungendo sino al fianco occidentale dove, stranamente, ridiscende al primo livello - piano terra. Quasi a metà del percorso possiamo notare una rampa di scale che dal corridoio interno sale al secondo piano - terzo livello dove si apre la camera della torre centrale.
durdica bacciu
Non si sa con precisione quanto siano elevate le rocce su cui poggia la struttura, ma gli indizi suggeriscono che la torre centrale si innalzi per almeno due piani. Tuttavia rimangono parecchi dubbi sull’accesso e l’ampiezza delle camere al piano terra e degli ambienti del primo piano, di cui si possono solo osservare i muri esterni. L’accesso alla camera della torre centrale è anticipato da due presunte nicchie: quella di sinistra è di forma sub rettangolare e molto profonda, come fosse una specie di corridoio, mentre quella di destra mostra realmente la sua forma absidata e delimitata. All’esterno del bastione, nel vertice SE, si può osservare un’altra situazione non certo comune nei nuraghi: in discesa dal piano di calpestio, è stata ricavata con soglia in pietra e stipiti di diversi filari in pietra, una camera con tholos sotterranea, sottostante all’ingresso - scala del complesso.

Come arrivare
            Da Nuoro si percorre la SS 389 in direzione dell'area industriale di Prato Sardo. Si attraversa la SS 131 dir e si prosegue fino a Bitti senza passare per alcun centro abitato. Si attraversa il paese, si continua sulla SS 389 in direzione di Buddusò e, a circa 10 km dal paese, il nuraghe è ben visibile sulla d. della strada, ad una distanza di circa m 50.  


Da Olbia si percorre la strada in direzione Olbia-Loiri. Si attraversano i paesi di Azzanì e Padru e si prosegue in direzione Alà dei Sardi per poi seguire le indicazioni per Buddusò. Arrivati in paese il sito è ben segnalato.

durdica bacciu
Bibliografia
V. Angius, in G. Casalis, Dizionario geografico storico-statistico, commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, II, Torino, G. Maspero, 1834, p. 688;
D. Mackenzie, "Dolmens and Nuraghi of Sardinia", in Papers of the British School at Rome, VI, 1913, pp. 131-135, figg. 3-4;
A. Taramelli, "Buddusò. Monumenti preistorici vari, fontana coperta di Sos Muros, dolmen di Sos Monimentos e Nuraghe Iselle", in Notizie degli Scavi, 1919, p. 132;
A. Taramelli, "Foglio 194, Ozieri", in Edizione Archeologica della Carta Topografica d'Italia in scala 1:100.000, Firenze, Istituto Geografico Militare, 1931, p. 8, n. 1;
E. Contu, "Il nuraghe", in La Civiltà nuragica, Milano, Electa, 1985, p. 80;
M. Sequi, Nuraghi, Como, Multigrafic, 1985, p. 38, n. 25;
P. Basoli, "Buddusò dalla preistoria all'età romana", in Buddusò. Il territorio, l'economia, la memoria, a cura di G. Gelsomino, Sassari, Chiarella, 1991, pp. 30, 42, 44, 45;
P. Basoli, "Buddusò (Sassari). Località Loelle", in Bollettino di Archeologia, 19-21, 1993, pp. 188-190.
 


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