di Marcello Cabriolu
PH D.Bacciu
Conosciuto sin dal 1800 grazie ad alcune stampe dell’epoca, il Nuraghe Santu Antine fu indagato “solamente” nel 1935 per volontà del Soprintendente A. Taramelli, con l’intento di liberare tutti gli ambienti e permettere l’accesso a ogni piano. Il nucleo originario è costituito dalla torre centrale che mostra una sala circolare dove le nicchie classiche sono state trasformate in accessi per il corridoio anulare che vi gira attorno. La peculiarità della sala sta nella finestrella di scarico dell’ingresso: lavorata fino ad assumere la forma di una testa bovina, proietta nella camera un fascio di luce che ricorda una protome. Il fascio attraversa poi un mezzanino (locale ristretto tra un livello e quello superiore) cupolato sopra l’ingresso, passa attraverso la finestrella - sempre sagomata - della nicchia inferiore, dalla parte opposta della sala, e raggiunge il corridoio circolare proiettando ancora la testa bovina.
La camera è chiusa da una bella volta a ogiva e ospita nel corridoio anulare un pozzo. La sua destinazione d’uso è cultuale, per via della raffigurazione taurina legata al culto della Dea Madre. Il corridoio presenta una rampa che percorre in senso orario la torre, andando a finire nel primo piano, dove il perimetro circolare della sala è quasi totalmente costituito da un sedile-bancone. L’unica parte libera dal bancone presenta una profonda nicchia nella parete, dove, tra i macigni, i costruttori hanno ricavato una feritoia di forma bovina. Anche in questo livello l’ingresso presenta una finestrella di scarico sagomata a testa di bue, decentrata rispetto all’ingresso sottostante. Anche qui si riproduce lo stesso effetto del piano terra, ossia dalla finestrella penetra un fascio di luce che si proietta nella nicchia. Pare verosimile inquadrare la sala del primo piano come luogo di riunione tra i notabili della comunità e il Capo, come avveniva nella capanna delle riunioni del Nuraghe Palmavera di Alghero.
La
scala, sempre in senso orario, risale al secondo piano, dove il paramento
murario indica la presenza di una terza camera voltata a ogiva. Attorno alla
torre arcaica vennero costruite tre torri, orientate la prima a NNW, la seconda
a SE e la terza a SW e vennero assemblate a costituire un mastio accorpandole alla torre centrale. La
cortina muraria del mastio presenta delle feritoie, molto basse, lungo il
perimetro. Le tre torri sono raggiungibili attraverso un corridoio di taglio
ogivale che corre lungo il perimetro del mastio; partendo dalla torre SW si
raggiunge la torre NNW, che presenta un pozzo al suo interno. Il percorso
regolare vede un corridoio di taglio ogivale che raggiunge la torre SE mentre
una postierla (corridoio segreto) permette di bypassare la torre NNW e giungere
alle spalle del pozzo o saltare direttamente al corridoio verso la torre SE. Di
fronte al mastio, tramite lo sviluppo di un “rifascio”, venne creato un cortile
che ospita un terzo pozzo e che vede gli accessi a due scalinate che conducono
al secondo livello. Il camminamento del primo piano è preciso a quello del
piano terra, con sezione ogivale, feritoie verso l’esterno e tangente alle
torri SW, NNW, SE, ma non presenta accesso a un livello superiore, segno che il
bastione si elevava solo per due livelli mentre la torre centrale stava per
almeno tre piani.
L’intorno del nuraghe è costituito dal villaggio, dove non può mancare una “rotonda”: un ambiente circolare a uso termale posto quasi di fronte all’ingresso al bastione, probabilmente utilizzato dai notabili della società e dal Capo prima degli incontri formali o delle cerimonie, come è testimoniato da un’usanza ben precisa comune nei Popoli del Mare.
Come arrivare
Dalla Strada Statale 131 "Carlo Felice", da Cagliari a Sassari, si esce allo svincolo per Torralba al km 173,200 e si volta in direzione di Bono; superata la stazione ferroviaria di Torralba, il nuraghe, che è già ben visibile, si raggiunge dopo poche centinaia di metri: una stradina laterale, sulla destra, conduce direttamente all'area archeologica.
Numeri di telefono per contattarci:
079847481
3664353484
3479138479
E-mail: nuraghes.antine@tiscali.it
Come raggiungerci: Servizio navetta su prenotazione.
Partenze da Sassari, Alghero, Porto Torres e Olbia. Telefono: (+39) 339/7751997
E-Mail: info@mercurytravels.it
PH D.Bacciu
Conosciuto sin dal 1800 grazie ad alcune stampe dell’epoca, il Nuraghe Santu Antine fu indagato “solamente” nel 1935 per volontà del Soprintendente A. Taramelli, con l’intento di liberare tutti gli ambienti e permettere l’accesso a ogni piano. Il nucleo originario è costituito dalla torre centrale che mostra una sala circolare dove le nicchie classiche sono state trasformate in accessi per il corridoio anulare che vi gira attorno. La peculiarità della sala sta nella finestrella di scarico dell’ingresso: lavorata fino ad assumere la forma di una testa bovina, proietta nella camera un fascio di luce che ricorda una protome. Il fascio attraversa poi un mezzanino (locale ristretto tra un livello e quello superiore) cupolato sopra l’ingresso, passa attraverso la finestrella - sempre sagomata - della nicchia inferiore, dalla parte opposta della sala, e raggiunge il corridoio circolare proiettando ancora la testa bovina.
La camera è chiusa da una bella volta a ogiva e ospita nel corridoio anulare un pozzo. La sua destinazione d’uso è cultuale, per via della raffigurazione taurina legata al culto della Dea Madre. Il corridoio presenta una rampa che percorre in senso orario la torre, andando a finire nel primo piano, dove il perimetro circolare della sala è quasi totalmente costituito da un sedile-bancone. L’unica parte libera dal bancone presenta una profonda nicchia nella parete, dove, tra i macigni, i costruttori hanno ricavato una feritoia di forma bovina. Anche in questo livello l’ingresso presenta una finestrella di scarico sagomata a testa di bue, decentrata rispetto all’ingresso sottostante. Anche qui si riproduce lo stesso effetto del piano terra, ossia dalla finestrella penetra un fascio di luce che si proietta nella nicchia. Pare verosimile inquadrare la sala del primo piano come luogo di riunione tra i notabili della comunità e il Capo, come avveniva nella capanna delle riunioni del Nuraghe Palmavera di Alghero.
L’intorno del nuraghe è costituito dal villaggio, dove non può mancare una “rotonda”: un ambiente circolare a uso termale posto quasi di fronte all’ingresso al bastione, probabilmente utilizzato dai notabili della società e dal Capo prima degli incontri formali o delle cerimonie, come è testimoniato da un’usanza ben precisa comune nei Popoli del Mare.
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Dalla Strada Statale 131 "Carlo Felice", da Cagliari a Sassari, si esce allo svincolo per Torralba al km 173,200 e si volta in direzione di Bono; superata la stazione ferroviaria di Torralba, il nuraghe, che è già ben visibile, si raggiunge dopo poche centinaia di metri: una stradina laterale, sulla destra, conduce direttamente all'area archeologica.
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