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lunedì 6 giugno 2016

Sa Coveccada di Mores


di Marcello Cabriolu.


 Il dolmen Sa Coveccada, costituito da ignimbriti, sorge al centro di un tavolato di origine vulcanica e fu fatto oggetto di indagini e di scavo nel 1962 dal Prof. Atzeni. Il monumento è costituito da due grandi macigni ortostatici infissi nel basamento roccioso tramite delle scanalature create appositamente e poi ricolmate. La parte superiore è coperta da un’unica lastra che in origine doveva essere più lunga; quella posteriore risulta aperta, mentre il frontale è chiuso da un’unica lastra probabilmente ancora integra.
www.megalithic.co.uk
Quest’ultima presenta una parte superiore sagomata a doppio spiovente, mentre la parte inferiore, sagomata a mo’ di portello, è molto simile all’ingresso delle Domus de Janas oppure anche al portello - nella sua parte inferiore -  delle stele centinate delle Tombe dei Giganti. Ecco qui che nasce l’eterno dilemma dell’inquadramento cronologico: alcuni studiosi posizionano il dolmen nel Neolitico Recente (3200-2850 a.C.), in virtù dello sviluppo dolmenico nel Mediterraneo Occidentale, mentre altri lo collocano nel Bronzo Antico (2000 a.C.) per via del portello che richiama la stele di una tomba dei giganti. In effetti, la collocazione è piuttosto ambigua: non sono mai stati rinvenuti residui fittili e una sua particolare caratteristica, la grossa nicchia scavata internamente sul lato sinistro, appare affine a quella che si ritrova, nel medesimo lato, all’interno della camera della Tomba dei Giganti de Sa Dom’e s’Orku di Siddi, riflettendo quindi tipologie del Bronzo Medio.



Come arrivare:
Da Mores si esce in direzione di Ittireddu e percorsi circa 4 km si giunge ad un incrocio. Prendere a destra seguendo l'indicazione Sa Coveccada (attenzione, non si tratta di un indicazione per il dolmen ma per la località omonima). Si prosegue dritti fino a trovare una deviazione a destra, ancora indicata da un cartello per Sa Coveccada. Si procede sempre dritti fino alla fine della strada, dove si trova un caseggiato a sinistra e due cancelli di fronte. I cancelli possono essere aperti (ma bisogna ricordarsi di richiuderli) per proseguire in auto fino ad arrivare davanti al dolmen.  
 
Bibliografia:
Enrico Atzeni, Il dolmen Sa Coveccada di Mores e la tomba di giganti di 'Sa Domu 'e s'Orku di Quartucciu, in Studi Sardi, XX, 1966, pp. 130–151;
Ercole Contu, L'architettura nuragica, in Ichnussa: la Sardegna dalle origini all'età classica, Milano, Scheiwiller, 1981;
Giovanni Lilliu, La civiltà dei Sardi dal paleolitico all'età dei nuraghi, Torino, Nuova ERI, 1988;
Giovanni Ugas,L'alba dei nuraghi, Ed.Fabula, 2005

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