ArcheOlbia guida turistica Olbia archeologia della sardegna


Associazione ArcheOlbia
Promozione e Valorizzazione dei Beni Culturali

Guida turistica - Accompagnatore turistico - Attività didattiche - Corsi di formazione - Progettazione di attività culturali

ArcheOlbia
Piazza San Simplicio c/o Basilica Minore di San Simplicio
07026 Olbia (OT)
archeolbia@gmail.com
3456328150 Durdica - 3425129458 Marcello -
3336898146 Stefano
C.F. 91039880900


“Aprire il passato significa raccontarlo. Alla comunità scientifica sì, ma soprattutto alla comunità dei cittadini cui il lavoro degli archeologi e, più in generale, degli operatori dei beni culturali deve rivolgersi.”.

venerdì 2 settembre 2016

Basilica minore di San Simplicio - Olbia



di Durdica Bacciu
PH D.Bacciu 
Video ArcheOlbia: https://www.youtube.com/watch?v=Uub864YdhAE

durdica bacciu
La Basilica minore di San Simplicio è posta nel centro urbano di Olbia e si raggiunge facilmente percorrendo Corso Umberto sino alla stazione ferroviaria e svoltando a destra nella via San Simplicio dove si alza maestosa.

Oggi si suppone che la fondazione della chiesa sia avvenuta tra il 1113 e il 1140, come riportano i documenti, in una zona definita anticamente come il cimitero di San Simplicio. L’area infatti era costituita da una mezza collina con numerose sepolture terranee che andavano dalla fase fenicia (750 a.C ) sino all’Alto Medio Evo dove ancora sorgeva un tempio di Epoca Imperiale dedicato a Cerere. Proprio sulle rovine di questa struttura venne impiantata dai pisani una fornace per la calce e, impiegando il granito  locale, venne eretta la chiesa.
durdica bacciu
In origine la struttura era composta da grossi blocchi di granito impostati a creare un’aula con tre navate, che avrebbero contrapposto due grandi absidi come a San Gavino di Portotorres, chiuse nella parte superiore con volta a botte nelle navatelle e il tetto in legno nella navata centrale.

durdica bacciu
Ma probabilmente un problema strutturale e un cedimento nella volta della navata settentrionale spinse le manovalanze a impiegare mattoni in cotto per rifare la volta e chiudere la copertura. Proprio in questa fase vennero completati i muri della navata centrale e rinunciando all’abside orientata ad Est, venne realizzata la facciata.
durdica bacciu
La basilica misura 33 mt X 13 mt e ed è alta circa 12 mt, lo spazio interno è diviso appunto in due navatelle e una  navata centrale più alta, come appunto riporta lo schema della facciata, e ancora lo spazio tra le navate è diviso tra tre coppie di colonne alternate a tre coppie di pilastri quadrangolari. I capitelli che ornano le colonne mostrano delle decorazioni animali e umane che, insieme a elementi decorativi esterni, richiamano l’arte toscana e lombarda dell’epoca. L’abside in origine era affrescato così come la parte destra dove ora si colloca l’organo. L’esterno della chiesa è caratterizzato da una “scarpa” lungo tutto il perimetro che si interrompe regolarmente alla base delle lesene. Degno di nota sul lato meridionale un cippo di epoca romana che fa da base alla prima lesena.
durdica bacciu
Nell’abside, orientato ad occidente, si apre centralmente una monofora a prendere luce e illuminare la chiesa al tramonto mentre la facciata, orientata a Est, si mostra divisa in tre settori. La facciata mostra, nella parte centrale, un ingresso architravato e coronato da un arco a sesto rialzato e ancora più in alto si apre una grande trifora divisa da due pilastrini.


La parte più elevata della facciata è decorata con un rombo di quattro catini e una riga di altri quattro che probabilmente in antichità erano colmati da maioliche. I settori destro e sinistro sono decorati da alcune formelle in marmo bianco ma l’elemento di spicco è un lastra marmorea di probabile stile longobardo con scolpita una figura umana e due animali. Infine nel settore in basso a sinistra spuntano dalla facciata un mensolone intero e uno spezzato sui quali si ipotizza potesse poggiare un sarcofago, come nella chiesa di San Pantaleo di Dolianova oppure l’architrave proveniente dall’antico tempio di Cerere ora situato a Pisa.
La Cattedrale di San Pantaleo in Dolianova


G. Spano, "Antica città di Olbia, e sua cattedrale", in Bullettino Archeologico Sardo, VI, 1860, pp. 145-149, 173-174;
D. Scano, Storia dell'arte in Sardegna dal XI al XIV secolo, Cagliari-Sassari, Montorsi, 1907, pp. 124-128;
R. Delogu, L'architettura del Medioevo in Sardegna, Roma, La Libreria dello Stato, 1953, pp. 92-95;
R. Serra, La Sardegna, collana "Italia Romanica", Milano, Jaca Book, 1989, pp. 322-329;
R. Coroneo, Architettura romanica dalla metà del Mille al primo '300, collana "Storia dell'arte in Sardegna", Nuoro, Ilisso, 1993, sch. 14;
A. Pistuddi, "La chiesa di San Simplicio ad Olbia (SS): contributo allo studio dei capitelli", in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Cagliari, n.s. XXI (vol. LVIII) - 2003, Cagliari, 2004, pp. 155-173;
R. Coroneo-R. Serra, Sardegna preromanica e romanica, collana "Patrimonio artistico italiano", Milano, Jaca Book, 2004, pp. 111-122;
R. Coroneo, Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico culturali, Cagliari, AV, 2005, p. 65. 
 
Video ArcheOlbia - Buona visione

 

Nessun commento:

Posta un commento