di Durdica Bacciu
Ph D.Bacciu
La necropoli ipogeica di “Santu Pedru” è composta da decina di tombe del tipo a “domus de janas”, scavate nella roccia trachitica-tufacea ed è conosciuta per la Tomba I. Scavata e studiata dal prof. emerito Ercole Contu nel 1959, fu denominata “tomba dei vasi tetrapodi”
per il ritrovamento di due vasi ceramici con quattro piedi perfettamente
conservati. L’importanza scientifica di questa tomba consiste
nell’aver restituito, per la prima volta in Sardegna, una stratigrafia
archeologica, completa ed inviolata
che permise di studiare le fasi dal Neolitico Recente (Cultura di Ozieri) all’Età del Bronzo Antico (Cultura di Bonnanaro), età di chiusura ed abbandono della tomba.
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La tomba è uno dei migliori esempi di domus de janas “di
tipo palaziale” con
particolari architettonici di una casa e simbologie scolpite in roccia. Queste caratteristiche
fanno ritenere che la tomba avesse anche la
funzione di tomba-santuario nella quala si potevano celebrare particolari riti
collettivi. L’ipogeo è composto da un lungo dromos,
seguito da una anticella semicircolare e da una grande sala centrale
intorno alla quale si dispongono 9 vani funerari. L’anticella presenta un soffitto a raggiera, paraste angolari ed uno zoccolo al livello del
pavimento; al centro un portello con cornici multiple in
rilievo e tracce di pittura con ocra rossa che introduce al vano
maggiore centrale.
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Questo vano presenta due pilastri e una falsa porta, simbolo dell’impenetrabilità del
mondo dei morti. Un portello nella parte di fronte è sormontato da corna bovine, simbologia della forza, della fertilità
ed elemento apotropaico. I reperti trovati all'interno di questi anbienti sono esposti al Museo “G.A. Sanna” di Sassari, soprattutto vasellame
ceramico: spiccano i vasi della “Cultura Campaniforme” e le ceramiche graffite con zig-zag della fase di
Filigosa.
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Le altre tombe della necropoli sono
state oggetto, in gran parte, di scavo scientifico dalla fine degli
anni Ottanta del XX secolo fino ad oggi. Meritano almeno un cenno alcune
caratteristiche degli altri ipogei: la tomba II è dotata di 2 colonnine
nella cella; la III presenta le maggiori analogie con la tomba I per i
vani disposti a raggiera intorno alla camera centrale, nella quale sono
presenti due pilastri e la falsa porta nella parte di fondo; nella tomba
VI, riutilizzata ancora nella piena Età nuragica, sono eseguite in
rilievo paraste e cornici; l’ipogeo VIII conserva tracce della
trasformazione altomedievale (VI - VII secolo) in chiesa rupestre
dedicata ai Santi Pietro e Lucia con due absidi.
L’area non è affidata in gestione ad eccezione della tomba I per la quale ci si può rivolgere a:Cooperativa SILT tel. 39079980040 fax 39079981101
Come arrivare: Da Alghero si prende la s.s.127 bis per Uri e Ittiri, dopo
il bivio per Olmedo si continua ancora per 2,4 km. Esattamente
al km 24,500, sulla strada, si trova l'ingresso della tomba
detta "dei vasi tetrapodi". Il resto della necropoli
si trova nella parete trachitica sulla sinistra.
Bibliografia: E. Contu, "La tomba dei vasi tetrapodi in loc. Santu Pedru (Alghero-Sassari)", in Monumenti Antichi dei Lincei, XLVII, 1964, coll. 1-196.;
E. Contu, "Alghero. La tomba dei vasi tetrapodi, in località S. Pedru", in I Sardi. La Sardegna dal paleolitico all'età romana, Milano, Jaca Book, 1984, pp. 223-224;
A. Moravetti, "La tomba II della necropoli ipogeica di S. Pedru (Alghero-Sassari)", in Sardinia Antiqua. Studi in onore di Piero Meloni, Cagliari, Edizioni della Torre, 1992, pp. 97-122;
E. Contu, "Necropoli ipogeica di Santu Pedru (Alghero-Sassari)", in Sardegna, a cura di A. Moravetti, collana "Guide archeologiche", 2, Forlì, A.B.A.C.O., 1995, pp. 19-25;
A. Moravetti.-V. Mazzarello-P. Bandiera, "The necropolis of hypogea in Santu Pedru (Alghero-Sassari). New Data", in Sardinia. Papers of the EAA Third Annual Meeting at Ravenna 1997, 3, collana "BAR, international series", 719, Oxford, Archaeopress, 1998, pp. 7-19;
Moravetti, Alberto (2000) Nuovi scavi nella necropoli ipogeica di Santu Pedru (Alghero-Sassari): la tomba VII. In: Multas per gentes: studi in memoria di Enzo Cadoni, Sassari, EDES Editrice Democratica Sarda (stampa Tipografia TAS). p. 251-278.
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