Secondo il censimento del 1846 Terranova ha una popolazione di 2297, 1122 situata in città e 1175 nelle cussorgie (divisione del terreno da pascolo del bestiame libero - distretti pastorali). Sono presenti 165 stazzi e 170 famiglie- Il borgo presenta 70 maschi e 73 femmine sotto i 5 anni, sotto i 70 anni 2 maschi e 5 femmine e nella via di mezzo, 40 anni, 83 maschi e femmine. Negli stazzi, sotto i 5 anni, maschi 97 e femmine 102,sotto gli 80, maschi e femmine 2, nella via di mezzo 40 anni, maschi 60 e femmine 67.
La lingua parlata è il sardo, come a Bortigiadas e a Luras, "ma più puro e corretto" rispetto al resto delle persone che parlano un dialetto estero. Come carattere sono facili alla vendetta, ostinati e feroci nelle inamicizie. Sono presenti diversi proprietari di terre e di bestiame ma non sono presenti industrie e non sanno lavorare con quello che la natura offre, come per esempio la pesca, che viene esercitata dai "gondolieri napoletani" e di conseguenza anche il guadagno. In tutto il borgo è alto il tasso di analfabetismo, pochi ragazzi vanno a scuola e non imparano molto per colpa del maestro. Le persone che sanno leggere sono poco più di 30, sono presenti notai, chirurgo, farmacista e flebotomi.
Terranova ha un porto di quarta classe (Regio Decreto 02/04/1885 n. 3095) come il suo capitano, con diverse difficoltà per le grosse navi ma con possibilità di raggiungere la terraferma con piccole imbarcazioni proveniente dalla La Maddalena e Napoli, per commerciare pelli, lane, pollame e olio di lentiscio. Alcuni abitanti si dedicano all'estrazione della calce nella vicina Tavolara, calce rinomata per la sua ottima qualità, e altri si dedicano alla vendita di legname, in particolar modo il ginepro.
da Angius/Casalis - m.edilportale.com
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