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mercoledì 4 dicembre 2019

Antiche fortificazioni - Pedres (Olbia)

di Durdica Bacciu
Ph D. Bacciu


Il castello di Pedres rappresenta uno dei monumento, di età giudicale, più interessanti nell’area di Olbia. Il nome del fortilizio viene tradizionalmente fatto risalire alla vicina  “Villa Petresa”, piccolo centro rurale scomparso in seguito alle epidemie e alla crisi economica dei secoli XIV-X.  Le prime notizie sulla fortezza risalgono al XIII secolo; tuttavia le caratteristiche architettoniche e i reperti di superficie sembrano datare il complesso già nel XII secolo, e ne attribuiscono la costruzione alla potente famiglia Visconti, famiglia pisana che governò il Giudicato di Gallura per quasi tutto il XIII secolo. La fortezza venne edificata su una modesta e ripida collina rocciosa, dalla cui sommità è tuttora possibile dominare la parte meridionale del golfo di Olbia e dell’antico tracciato che collegava la città verso l’entroterra,  attestato nell’itinerario antoninianum ( alio itinere Ulbia Caralis), utilizzato probabilmente anche in età medioevale. L’accesso del monumento avviene tuttora dal versante settentrionale, ma in origine l’accesso avveniva ad occidente, verso il borgo di Villa Petresa. Si giunge al mastio dopo aver percorso due rampe di scale; il mastio sorge sulla sommità dell’altura, e si conserva nell’alzato su due lati, per un altezza di oltre dieci metri; presenta un ingresso sopraelevato con la soglia posta ad un’altezza di m 3,80 dal suolo. La torre era originariamente ripartita in quattro piani lignei, sostenuti da mensole granitiche. Al di sotto del mastio è presente una cisterne per la raccolta delle acque, ancora oggi ben veisibile e ben conservata. Accanto al mastio si affiancava un edificio rettangolare, con originaria volta a crociera, nell’angolo nord-orientale. Un piccolo edificio di recente restauro appare subito sulla destra per chi entra, eidificio usato durante la seconda guerra mondale come punto di rifugio dei soldati. Il castello riflette l’intervento di architetti e maestranze toscane, che lo accostano a simili esempi dell’area pisano-lucchese, a conferma dei rinnovamenti edilizi ed urbanistici che interessano l’area nei secoli XII-XIII.
 

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